Sette partite di campionato, due di Europa League: e siamo a nove. Questo il numero certo, nove partite ancora prima dell’ultima di Serie A, prevista per il 4 di giugno. Più, una, l’eventuale finale di Europa League, per arrivare al fatidico dieci, che come data porta il 31 di maggio, sede Budapest. La decima, che la Roma vuole a tutti i costi, è ormai l’obiettivo principale: una doppia finale europea di fila non si era mai vista da queste parti. Da oggi al 4 giugno ci sono 38 giorni, di speranza e di ansia: uno slalom, per schivare ulteriori pericoli.
La Roma senza Dybala è un’altra storia, lo abbiamo detto tante volte. È un fatto. Paulo in questo campionato ha inciso, con i gol e con le prestazioni sempre di alto livello, ha avuto anche modo di partecipare al Mondiale in Qatar, poi vinto dall’Argentina. Ma le sue presenze sono state a singhiozzo, per infortuni, appunto, e per gestione, sua e dell’allenatore. Solo in campionato non è stato disponibile in otto occasioni, con Atalanta, Sampdoria, Napoli, Verona (andata e ritorno), Lazio, Sassuolo e Udinese; in Europoa League è stato assente con Helsinki, Betis e Ludogorets e in Coppa Italia. Mou lo ha sempre gestito e di ritorno dai vari stop lo ha quasi sempre impiegato nei casi di emergenza.
Sabato c’è il Milan e Mou sta pensando di conservarlo e al massimo, se avrà recuperato, di portarlo in panchina e utilizzarlo in caso di necessità. E’ chiaro che la doppia sfida contro il Leverkusen ricopre una certa importanza. Paulo va centellinato, calcolandone i rischi. Per portalo al top magari già dalla sfida con i nerazzurri. Da quel momento, il calendario comincerà a sorridere, e Mou spera che non sarà troppo tardi.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni