La spaccatura netta tra Mourinho e gli arbitri parte da lontano. Senza tornare ai tempi dell’Inter, basta andare dietro di un anno o quasi. La scorsa estate, il designatore arbitrale, Gianluca Rocchi, era stato molto chiaro: soffocare ogni tipo di show in panchina. Messaggio rivolto soprattutto a Mou che però non è stato raccolto né da lui né dai suoi collaboratori.
Da Serra siamo passati a Chiffi, ma poco cambia. La Procura Federale ha aperto un’inchiesta nei confronti di Mou e delle sue dichiarazioni “lesive” nei confronti del direttore di gara di Padova che José ha definito “Tecnicamente scarso“, con “Zero empatia” e “Il peggiore che mi sia mai capitato in carriera“. Aggiungendo anche che “Per difendersi” aveva portato un registratore in tasca, per evitare di essere frainteso come nel caso Serra in Cremonese-Roma. In quel caso è poi arrivata la doppia squalifica per il tecnico giallorosso e qualche settimana dopo il deferimento dell’arbitro torinese.
La Procura chiederà conto anche di questo fantomatico registratore, una sorta di microspia. Mou, insomma, rischia il deferimento e conseguentemente la squalifica, ma non per la sfida contro l’Inter. La Roma chiederà accesso agli atti a seguito della chiusura indagini e avrà quindi a disposizione una settimana per preparare la strategia difensiva. Il tecnico del Monza, Raffaele Palladino, dopo la partita era stato molto duro con Mou e i suoi collaboratori; “Quello che fanno in panchina non mi capita mai di vederlo. E’ uno scandalo“.
Ma la storia del registratore ha mandato su tutte le furie Renzo Ulivieri che afferma: “Le dichiarazioni di Mourinho sono gravi e inaccettabili. Ammettere di essere andato in panchina con un microfono per registrare i colloqui tra lui e il gruppo arbitrale, giustificando una scelta da lui definita difensiva, prefigura, anche come sola ipotesi, un’azione che mina alle fondamenta l’intero sistema, in una sorta di tutti contro tutti. Onorabilità e garanzie per ogni tesserato debbono essere assicurati dagli organismi preposti. Non si tratta di alimentare alcuna contrapposizione personale. Giusto un mese fa l’Aiac aveva applaudito Mourinho, per il suo gesto rivolto ai propri tifosi, in sostegno di Stankovic, che veniva insultato. E questa l’immagine che vorremmo venisse coltivata da un allenatore di simile carisma. Una qualità che deve accrescere il suo senso di responsabilità“.
FONTE: Il Messaggero – A. Angeloni