“Perché sono andato via prima della fine della partita col Monza? Non volevo più vedere Chiffi, avevo una voglia tremenda di prendere il rosso ma dovevo stare con i ragazzi perché contro l’Inter hanno bisogno di me”. José Mourinho – anche ieri rimasto in silenzio – sa quanto la partita di stasera (ore 18, tv su Dazn) contro l’Inter all’Olimpico sia importante per il futuro, suo e della Roma. Per questo ha evitato la squalifica, almeno nell’immediato perché la procura della Figc ha aperto un’inchiesta sulle sue dichiarazioni del post partita (“L’arbitro più scarso che io abbia mai visto”) ritenute lesive di Chiffi e del movimento arbitrale in violazione degli articoli 4.1 e 23.1 del codice di giustizia sportiva.
La gara contro l’Inter, però, sarà fondamentale per capire se i giallorossi possono ancora dire la loro nella corsa alla Champions, passando per il campionato, in una giornata che vedrà affrontarsi tutte e 6 le inseguitrici del Napoli fresco campione d’Italia. All’altra strada, che passa per la vittoria dell’Europa League, e alla gara col Bayer Leverkusen si comincerà a pensare da domani. Di sicuro, la partecipazione alla prossima Champions avrà un peso importantissimo sulla scelta dello Special One, che ha ancora un altro anno di contratto con la Roma, di rimanere nella Capitale.
Il rapporto tra il tecnico e la squadra è molto stretto: “Rimarrò con loro fino all’ultimo minuto di questa stagione”, ha detto Mou dopo la gara col Monza. Per alcuni una promessa d’addio, per altri un modo per dire che sarà sempre dalla parte dei suoi calciatori, alcuni dei quali potrebbero legare il loro destino a quello del tecnico. È il caso, ad esempio di Dybala, ma non solo: da Smalling a Matic, passando per Zalewski, sono tanti i calciatori che hanno più di un motivo per ringraziare il portoghese, e che potrebbero prendere una strada diversa in caso di addio dell’allenatore.
Anche (soprattutto) per questo sarà fondamentale fare risultato per rimanere attaccati al treno Champions: un conto è programmare la prossima stagione, in cui bisognerà tenere conto dei paletti imposti dal Fair Play Finanziario, potendo fare affidamento sui soldi della qualificazione, un altro conto è affrontare un’altra stagione di rinunce e di parametri zero. Per saperne di più bisognerà aspettare la fine, quando a parlare (con i fatti) saranno i Friedkin, rimasti sempre in rigoroso silenzio.
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini