L’ultima chiamata per la Champions è arrivata. Roma-Inter di questa sera segnerà in via defintiva il destino dei giallorossi in campionato. In un weekend pieno di scontri diretti per il quarto posto con Milan-Lazio e Atalanta-Juventus. A cinque giornate dalla fine non è più tempo di calcoli per nessuno, tantomeno per la Roma.
Il settimo posto in classifica non ammette altri inciampi, nonostante le distanze dalle dirette concorrenti rimangano minime. Con l’Inter c’è un solo obiettivo: vincere per continuare a crederci e sfatare un tabù che dura dal 2016. In caso contrario sarà fatta una scelta. Perché il bivio è arrivato.
La semifinale di Europa League incombe, così come la gestione di forze e giocatori. La Roma non ha la rosa per reggere due competizioni, Mourinho lo ricorda ogni occasione. Ma in questo momento non ci sono neanche i giocatori per competere sulla singola partita. Nove infortunati, quattordici effettivi. Il resto è guoventù under 18. Per questo sarà all-in con i nerazzurri e poi in campionato si vedrà.
Mourinho ha voluto tutti in ritiro ieri sera, per fare ancora una volta gruppo in vista del rush finale. La formazione è praticamente la stessa vista a Monza, senza lo squalificato Celik e l’infortunato El Shaarawy, ma con l’innesto del rientrante Matic e Camara titolare. Non c’è scelta per il portoghese, ma sopravvivenza. Nella speranza di qualche buona notizia dall’infermeria. Wijnaldum e Dybala sono i più vicini ad un recupero, ma se rischio dovrà essere, probabilmente verrà valutato giovedì contro il Leverkusen.
Con l’Inter guarderanno inzialmente i compagni dalla panchina, con l’opportunità di uno spezzone di partita per mettere minuti nelle gambe. Per Smalling servirà aspettare ancora, con la flebile speranza di vederlo in campo per la gara di ritorno di Europa League.
FONTE: La Repubblica – M. Juric
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