Lasciare dopo la vittoria di un trofeo? Questo ormai sembra l’ultimo obiettivo-desiderio di José Mourinho. Una situazione (eventuale), tra l’altro, che lo Special One conosce bene: dall’Inter andò via durante i festeggiamenti per la vittoria della Champions League (e del triplete) nel 2010, lasciando lo stadio Bernabeu di Madrid sulla macchina del Real, sua nuova squadra. Di sicuro, a 4 giornate dalla fine del campionato e a 5 punti dal quarto posto dell’Inter, ci sono pochi dubbi sul fatto che per la Roma la strada per giocare la prossima Champions passi solamente dalla vittoria dell’Europa League.
Da questo punto di vista, diventa fondamentale la doppia sfida – andata all’Olimpico giovedì prossimo, ritorno in Germania il 18 – contro il Bayer Leverkusen. Avversario difficile ma non certo insormontabile per i giallorossi (i tedeschi sono sesti in Bundesliga e hanno vinto solo 1 partita delle ultime 4 di campionato) così come la squadra che uscirà dall’altra semifinale: la Juventus, con cui il bilancio stagionale è di una vittoria e un pareggio, o il Siviglia dell’ex direttore sportivo Monchi, undicesimo nella Liga.
Nonostante le difficoltà dovute agli infortuni, la grande empatia che c’è tra Mourinho e la squadra, il senso di appartenenza dei calciatori e il supporto del pubblico potrebbero fare il miracolo. Servirà per trattenerlo nella Capitale? Mou ha un altro anno di contratto: dovrà essere lui, nel caso, a rompere con la Roma. I segnali e le dichiarazioni degli ultimi tempi lasciano pensare ad un addio, ma lo stesso tecnico in passato ha ammesso di farsi travolgere, a volte, dal senso di frustrazione per una situazione finanziaria con cui in carriera non ha mai dovuto fare i conti. E che continuerà anche il prossimo anno.
FONTE: Il Corriere della Sera
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