Come sta la Roma, realmente? Complicato saperlo, visto che nelle ultime settimane è andata in campo la sua versione B o addirittura quella C. José Mourinho in campionato ha mischiato le carte, ha provato e riprovato soluzioni sulla carta impensabili. Non ha usato pretattica, però: ha usato l’unica tattica a sua disposizione con l’obiettivo di arrivare a Budapest al meglio della condizione generale.
Era Roma vera, perciò, quella carica di riserve che ha perso a Firenze? Oppure quella che ha affrontato in malo modo la Salernitana all’Olimpico? Nulla va dato per scontato. In un senso o nell’altro. Del resto, se ipotizziamo la formazione della finale, l’undici di partenza ci appare molto diverso da quello visto in Italia dopo la sfida di Leverkusen in attesa di giocare a Budapest. E a Firenze, per dirne un’altra, diverso è stato anche il sistema di gioco. E qui (solo qui, sia chiaro…) conta poco l’assenza (o la presenza) di Dybala.
Esiste una Roma con Paulo e una Roma senza Paulo: questo ci racconta la storia della stagione. […] Se sta bene, il suo contributo è garantito (già, ma come sta?). Più complicato, paradossalmente, è fare un calcolo esatto sullo stato di forma di chi nelle ultime settimane è stato messo ai margini per precauzione, cioè per non rischiare di non essere a disposizione contro il Siviglia. Come sta la Roma, dunque? Lo sa solo Mou, e perciò sceglierà questo o quello.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Ferretti