Tutto rimandato alla prossima settimana. Ma senza intoppo alcuno. Evan Ndicka è a tutti gli effetti un giocatore della Roma. Per la presentazione ufficiale, però, bisognerà aspettare ancora qualche giorno, dopo che il difensore avrà anche esordito con la nazionale della Costa d’Avorio.
Già, perché dopo aver giocato in pratica in tutte le nazionali giovanili francesi (dall’Under 16 fino all’Under 21) adesso Ndicka ha scelto la Costa d’Avorio (paese di origine della madre), con cui giocherà la sua prima partita sabato prossimo, in casa dello Zambia, per le qualificazioni alla prossima coppa d’Africa. Ieri Ndicka si è affacciato anche a Trigoria, ma senza poter fare tutto quello che va fatto per l’annuncio ufficiale. Perché l’accordo tra il suo entourage e Tiago Pinto è arrivato martedì a notte fonda, ma ci sono ancora dei piccoli dettagli da limare. La Roma ha dovuto alzare l’offerta, aggiungendo anche una serie di bonus rispetto ai 3 milioni di ingaggio pattuiti. Questo perché l’interferenza del Milan è stata forte, ma sul giocatore nei giorni scorsi erano piombati anche il Barcellona (che poi si è defilato dopo aver virato su Inigo Martinez) e il Psg, che aveva pensato a lui per allungare il roster e affrontare un problema per i giocatori formati in patria.
A risolvere i dubbi emersi strada facendo sono state due telefonate: quella classica di Mourinho, ma anche quella di Ryan Friedkin, che ha parlato direttamente con il giocatore circa una settimana prima della finale di Europa League con il Siviglia. Ieri, quindi, la chiusura di una trattativa che la Roma conduce da oramai quasi 9 mesi. E che alla fine ha portato Ndicka in Italia a parametro zero.
Ndicka ha fatto subito una bella impressione – dal punto di vista umano – a chi l’ha conosciuto ieri nei suoi primi passi romani. Ma è soprattutto il giocatore, ovviamente che interessa. Ndicka è fortissimo sulle palle alte e sa farsi valere – in tal senso – sia nella fase difensiva sia in quella offensiva. E può essere un’arma in più, come dimostrano i dieci gol e i sette assist messi insieme nei 5 anni di Bundesliga (nessun difensore centrale nello stesso tempo ha partecipato a più gol del franco-ivoriano).
È poi un giocatore affidabile nell’uno contro uno, forte nei duelli uomo contro uomo, quando c’è da andare al contrasto, soprattutto con gli attaccanti assai fisici. Insomma, non è certo uno che si fa intimorire o che ha paura di andare in battaglia, fattore fondamentale per un difensore centrale. E poi è bravo anche nella copertura del campo, nonostante non sia velocissimo sui primi passi.
Nella Roma andrà a giocare a sinistra, nella difesa a tre con cui Mourinho ripartirà in questa sua terza stagione giallorossa. Ma Ndicka va bene anche nella difesa a 4, sempre come centrale, ma anche come terzino sinistro. Insomma, l’ivoriano è anche un giocatore versatile. Di certo con Mou potrà migliorare nei suoi skill difensivi, ad iniziare dalle letture e dalla copertura delle diagonali.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese