Entrambi a Londra. José Mourinho e Tiago Pinto. Impossibile non vedersi, impensabile che non accadesse. Il primo in vacanza, il secondo al lavoro per rendere la Roma più forte. Una foto rubata all’interno di una hall di un albergo che nel giro di poche ore ha fatto il giro delle chat dei tifosi romanisti e ha confermato come i due vertici dell’area sportiva continuino a lavorare insieme. C’è da ragionare sul mercato in entrata e soprattutto in uscita e quale occasione migliore di un pranzo per aggiornarsi?
Avrebbe stupito il contrario. Visto che l’ansia attorno al futuro dell’allenatore non accenna a placarsi. Senza incontro si sarebbe aperto il fronte delle mille ricostruzioni sul perché i due non si fossero incrociati. Visto che il futuro non è in dubbio, dopo le ripetute conferme verbali e gestuali dello Special One dal fischio finale di Siviglia-Roma. «Resto qui». Inequivocabile. Difficilmente ritrattabile. Anche davanti ad un’offerta faraonica dagli Emirati Arabi. Garbatamente rispedita al mittente con un “no, grazie”.
Una risposta che non serviva mettere sul tavolo con il gm giallorosso, molto sereno sulla continuità tecnica della Roma. Il focus dell’incontro è stato sul mercato. Gianluca Scamacca piace allo Special One che ha dato il suo assenso all’acquisto. Prima si risolve la questione “9” meglio è.
Il portoghese è stato chiaro, ripartire a metà luglio senza avere una pedina così importante è inaccettabile. Ma c’è da convincere il club inglese che ancora non ha aperto al prestito annuale voluto dalla Roma. Tiago Pinto incontrerà nelle prossime ore i dirigenti degli Hammers e gli agenti del calciatore per dare una prima smussata ad una trattativa tutt’altro che semplice. I 42 milioni di euro (bonus compresi) spesi la scorsa estate sono l’ostacolo più grande da superare.
Il club britannico vorrebbe rientrare dell’investimento, ma la Roma non investirà budget sul sostituto di Abraham. Le due posizioni sono (sulla carta) molto distanti, ma la volontà di Scamacca è chiara: la Roma quasi a qualsiasi costo. La leva sui cui Pinto baserà l’opera di convincimento per una trattativa a costo zero.
FONTE: La Repubblica – M. Juric