Le parole lasciano il tempo che trovano, è vero, ma a qualcuna bisognerà pure aggrapparsi nel complicato tentativo di fare luce nei movimenti di mercato romanisti. Stasera alle 23 chiuderà la sessione di gennaio, unica vera certezza di un finale che oscilla tra il thrilling e il banale. Nella prima ipotesi, si registrerebbe una cessione eccellente, in quella più scontata, i giallorossi resterebbero invece così come sono, visto che l’arrivo di Grenier va, numericamente a sostituire la partenza di Gerson. Muovendosi tra le dichiarazioni dei protagonisti, Marotta sembra sbattere la porta in faccia alla Roma, che aveva sondato il terreno per una possibile cessione appunto di Paredes ai bianconeri, grazie all’intermediazione del manager del ragazzo. «Il nostro mercato è chiuso, strachiuso. Non faremo più alcuna operazione» assicura Marotta, convincente non a tal punto da escludere completamente il trasferimento. La Roma resta comunque sulle tracce di un centrocampista: in ribasso le quotazioni di Baselli del Torino e Donsah del Bologna, mentre le energie delle ultime ore sembrano concentrate su Badelj.
«Quando ero a Bologna il suo procuratore parlava ogni giorno – è infastidito Corvino, ds della Fiorentina – da quando sono arrivato qui parla di meno. La Roma? Chiedete a loro, queste cose le raccogliete voi e non le diciamo noi». E la Roma ha studiato ieri pomeriggio la strategia da adottare in queste ultime ore di mercato a Trigoria, in una riunione tra il dg Baldissoni, il ds Massara e Spalletti. Poi Massara è volato in serata a Milano, per quelle che saranno ore concitate. Da monitorare anche la situazione legata a Manolas: il difensore – escluso a sorpresa dal tecnico dalla formazione anti- Sampdoria – ha avuto un confronto concitato negli spogliatoi del Ferraris col mister toscano per questioni legate al campo, e con la dirigenza giallorossa per un rinnovo contrattuale che tarda ad arrivare. Gerson è, in tutto questo, sbarcato ieri a Lille, in prestito oneroso (5 milioni subito), più un diritto di riscatto fissato a 18 milioni e legato a pochissime presenze in campo del brasiliano. In pratica una cessione mascherata da prestito, con il club di Trigoria che rinuncia al talento su cui tanto aveva scommesso Sabatini.