Ad una settimana dalla scadenza del 30 giugno la Roma può considerare raggiunto l’obiettivo dei 30 milioni da incassare per il Financial Fair Play. Una prima fase di mercato obbligata, dopo gli accordi stipulati con la Uefa, ma conclusa senza “vittime” illustri. Tre ragazzi ed un esubero hanno portato Tiago Pinto a centrare le urgenze di bilancio del mese di giugno. Con Tahirovic già ufficializzato all’Ajax, si attende di formalizzare la cessione a titolo definitivo di Kluivert al Bournemouth.
Nelle prossime ore l’olandese volerà in Inghilterra per sottoporsi alle visite mediche con il club britannico e firmare un contratto quinquennale. Circa 10 milioni di euro più bonus l’incasso per la Roma, che si andranno ad aggiungere agli altri 10 che il club giallorosso punta ad incassare dalla cessione ormai imminente dei baby Volpato e Missori al Sassuolo.
Fatto 30, facciamo 31. Cioè gli acquisti. Che è l’obiettivo del club per la seconda parte del calciomercato, da sviluppare nel mese di luglio per regalare a José Mourinho ulteriori rinforzi per l’inizio della stagione. Una strategia che anche in entrata non potrà prescindere dalle cessioni.
Se per l’attaccante l’obiettivo primario è strappare il prestito di Scamacca al West Ham, per le altre due urgenze (terzini e mediano) servirà spendere. E per farlo bisognerà capire quanto spazio di manovra c’è tra i meandri del “transfer balance” e gli obblighi di risanamento finanziario.
La soluzione più facile sono cessioni e plusvalenze, da qui l’obbligo di mettere in vetrina Ibanez (che ha un costo residuo a bilancio di circa 3 milioni) e Zalewski (giovane del vivaio). Sperare di cedere a titolo definitivo i vari Perez, Villar, Shomurodov e Vina. Tenendo sempre a mente il grande jolly chiamato Frattesi, vicinissimo al Milan e da cui la Roma, proprietaria del 30% del cartellino, potrà ricavare altri 10 milioni.
FONTE: La Repubblica – M. Juric