La missione è difficile, ma non impossibile. Vale sia per accontentare Mourinho che per riuscire a portare Alvaro Morata nella Capitale. Che poi le cose potrebbero coincidere. La missione della società di rinforzare l’organico della squadra giallorossa continua e senza fretta, ma portare alla corte dello Special One l’attaccante titolare è diventata una priorità dal 4 giugno scorso, data nella quale sono cambiati i piani di mercato dopo l’infortunio di Tammy Abraham.
Mourinho ha indicato Morata come uomo di peso da inserire in rosa e la Roma ci sta lavorando. Al portoghese sta bene anche Scamacca, per il quale Pinto continua a cercare di sbrogliare la matassa con il West Ham per il prestito condizionato – per ora rifiutato dai londinesi -, ma conta sulla volontà manifestata anche pubblicamente dal giocatore di tornare a Trigoria dove è passato dalle giovanili.
Due punte nuove, dunque, e con caratteristiche diverse. L’identikit dello spagnolo non è più nascosto, l’attaccante dell’Atletico Madrid ed ex Juve piace molto.
Dall’Arabia (che lo ricoprirebbe di soldi però non convince soprattutto la famiglia del ragazzo) al Milan sono diversi i club che si sono informati sul calciatore, che però concretamente ha “attenzionato” solo alcune proposte, tra cui quella della squadra giallorossa. Il calciatore ha dato il suo gradimento alla destinazione, complici, neanche a dirlo, le presenze di Mourinho in panchina e di Dybala in attacco. È arcinota l’amicizia stretta che lega Alvaro alla Joya e qualche chiacchierata i due se la sono fatta. Due elementi sui quali la Roma può far leva, anche se la concorrenza è agguerrita.
Il Milan, sempre alla ricerca di un attaccante (e guarda caso le attenzioni dei rossoneri sono andate proprio su Scamacca e Morata), farà la prossima Champions League e non è una leva di poco conto. Alcune fonti spagnole riferiscono che il club lo lascerebbe partire per almeno 20 milioni, ma gli agenti del giocatore stanno discutendo con Enrique Cerezo, presidente dei Colchoneros, perché secondo loro il giocatore può liberarsi per 12 milioni (una sorta di prezzo d’uscita, secondo gli agenti, più che la classica clausola rescissoria).
Un prezzo accessibile per la Roma (che nei prossimi giorni verrà verificato con gli agenti), che dovrebbe però superare l’ostacolo ingaggio: dai 9 netti presi in Spagna si può scendere ed evidentemente un’idea di percorso Morata e la Roma, che solitamente non sfora i 6 milioni più bonus come sua policy, la stanno studiando. Non aiuta certo il fatto che per Morata la Roma non potrà usufruire del decreto crescita (è fuori dall’Italia da soltanto una stagione, ne servono due) ma i contatti sono in corso, anche se tra le difficoltà c’è anche il tempo che continua a scorrere, insieme ai ritiri e ai programmi delle squadre. (…)
FONTE: Il Romanista – G. Fasan
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