Una classifica oscena, un calendario scivoloso. La Roma scruta il futuro con cospezione, perché niente è come sembra in superficie. E anticipi/posticipi della Serie A, pubblicati ieri sera dalla Lega, c’entrano poco. E’ il girone dell’Europa League, di sé abbordabile per differenze tecniche, a creare problemi logistici sin da subito. Giovedì 21 settembre Mourinho, squalificato fino alla quarta giornata per i fatti Budapest, dovrà teleguidare la squadra a Tiraspol. Volo di due ore e mezza. Le membra e le menti si stancano, inevitabilmente, a prescindere dal turnover. Di ritorno dal debutto in Europa League la squadra dovrà affrontare subito due trasferte in campionato in cinque giorni: prima il Torino, domenica 24 alle 20.45, poi il Genoa nel turno infrasettimanale posticipato a giovedì 28. Uno, due, tre: in una settimana la Roma giocherà tre partite lontano dai suoi tifosi.
Più in generale, per uno strano incrocio del destino, la Roma giocherà sempre fuori casa le partite che arrivano dopo gli impegni europei: per esempio a Cagliari scenderà in campo domenica 8 ottobre alle 18, meno di settantadue ore dopo la sfida contro il Servette all’Olimpico. Purtroppo ci si può anche arrabbiare ma con chi? Stessa storia dopo la seconda sosta stagionale: a ridosso di Roma-Slavia Praga (26 ottobre) c’è Inter-Roma a San Siro (il 29).
Ma il momento peggiore arriverà a novembre nell’avvicinamento al derby, che per sorteggio verrà ospitato dalla Lazio nel girone d’andata: in quella settimana la Roma farà tappa a Praga per il secondo match contro lo Slavia giovedì 9 e poi affronterà Sarri domenica 12 alle ore 18. Mourinho non prenderà bene la differenza nella preparazione perché la Lazio avrà il vantaggio di due giorni di riposo in più e della partita di Champions League contro il Feyenoord da giocare all’Olimpico (martedì 7) e non in trasferta. Obiettivamente, dal punto di vista della Roma, non è il modo migliore per arrivare a un derby, soprattutto dopo le due sconfitte dello scorso campionato contro la Lazio.
Aspettiamoci scintille dialettiche. A Mourinho conviene chiudere la questione nel girone nelle prime quattro giornate, per andare in Repubblica Ceca con la Primavera o quasi, altrimenti diventa durissimo resistere. Dopo il viaggio a Ginevra del 30 novembre, con l’inizio della partita alle ore 21e quindi il ritorno a casa scomodo, la Roma giocherà a Reggio Emilia domenica 3 dicembre alle 18 contro il Sassuolo. Anche qui, neanche 72 ore di distanza tra una partita e l’altra. E’ il problema atavico degli appuntamenti del giovedì. Altro giro, altra trasferta dopo l’ultima giornata del girone all’Olimpico contro lo Sheriff: domenica 17, ancora alle 18, c’è Bologna-Roma. In quel caso però, visti gli equilibri del gruppo europeo, Lukaku e Dybala sperano di aver già guadagnato il pass per gli ottavi di finale. Una speranza razionale che risponde alla necessità di gestire le energie.
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida
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