Il feeling robusto con il suo stadio, anche se spesso mezzo vuoto, rimane l’unica certezza di Spalletti in questa stagione: la Roma, come ha confermato anche mercoledì sera contro il Cesena, è sempre più padrona di casa. Il raccolto dell’Olimpico, dopo l’addio prematuro alla Champions, ha permesso ai giallorossi di restare in corsa su 3 fronti. Il bouquet è ricco, a meno di 4 mesi dalla conclusione della stagione: 2° posto in campionato, sedicesimi di Europa League e semifinale di Coppa Italia. E le sfide principali si giocheranno proprio nella capitale: le 3 contro la Lazio (2 di coppa), le 2 contro il Napoli e la Juventus e la più vicina con il Villarreal. L’annata, insomma, si deciderà sotto la collina di Monte Mario.
NUOVO CORSO – La presenza di Spalletti in panchina ha sicuramente inciso sul rendimento in casa della Roma: in poco più di 12 mesi e in 29 partite giocate all’Olimpico sono arrivate 23 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte. Gli unici ko in Champions: negli ottavi di finale della stagione scorsa contro il Real Madrid che poi a maggio conquistò l’Undecima a San Siro e nel play off di agosto contro il Porto. L’unico pareggio interno interno di quest’annata contro l’Austria Vienna, i 3 di quella passata in campionato contro il Verona, nel giorno del 2° debutto del toscano da tecnico giallorosso, l’Inter e il Bologna. Quello contro i rossoblù, 11 aprile del 2016, è l’ultimo in serie A. Da quel giorno, l’en plein con 14 successi di fila: 3 del torneo scorso e 11 nell’attuale, contando anche il derby d’andata, in trasferta solo per il calendario della Lega. La serie positiva in campionato non comprende solo le vittorie. Dal gennaio dello scorso anno è arricchita anche dai gol. La Roma, davanti al suo pubblico, ha fatto cilecca solo nelle 2 gare di Champions che, non a caso, ha anche perso. Lo 0 a 0 casalingo non è ancora entrato nel menù di Spalletti: solo 2 volte, in questa stagione, i giallorossi hanno chiuso il match con questo punteggio. Sempre in trasferta, però: a Empoli e a Bucarest contro l’Astria Giurgiu (solo in 5 gare su 32 stagionali sono rimasti a digiuno, sommando ai 2 pareggi pure ii 3 ko contro il Porto, la Fiorentina e la Juventus). E da agosto a mercoledì, in 17 match all’Olimpico, hanno segnato 46 reti: media di 2,7 a partita.
ALTO RENDIMENTO – La Roma, già 67 gol in stagione, ha riscoperto il gusto di avere anche il finalizzatore: Dzeko, dopo i 10 gol nel suo primo anno in giallorosso, sta facendo la differenza. In Italia nessuno come lui. Perché, oltre a essere il capocannoniere della serie A con Icardi e Higuain, è già a quota 22 reti (15 in campionato, 5 in Europa League e 2 in Coppa Italia) e nella classifica della Scarpa d’oro è 6° dietro a Messi. Dzeko, segnando contro il Cesena e, guardando in Casa Roma ha superato Batistuta (21 gol nella stagione 2000/2001). E adesso si prepara a sorpassare anche Delvecchio (23 in quella 1998/1999) e Montella (23 in quella 2004/2005). Avrà anche tempo per lanciare la sfida a Totti (32, proprio con Spalletti, nella stagione 2006/2007). Solo domenica, a Marassi contro la Sampdoria, la rete del centravanti non è coincisa con il successo della Roma. E sul terreno dell’Olimpico, in sintonia con il rendimento della squadra, ha seminato alla grande, festeggiando 15 dei 22 gol.