L’ultima volta che non ha segnato in un incontro di Europa League risale addirittura al 2014: era il 6 novembre, il suo Everton vinse comunque 3-0 contro il Lilla, il portiere nigeriano Enyeama gli tolse una punizione dall’incrocio. Poi Lukaku è diventato una sentenza, in questa coppa, ed è una statistica splendida per la Roma che ha già festeggiato domenica sera il primo gol del belga in Serie A, contro l’Empoli, e si aspetta che non interrompa la serie positiva domani sul campo dello Sheriff Tiraspol.
Una striscia incredibile, da record assoluto nella competizione: contando anche la Coppa Uefa, quindi in oltre mezzo secolo di storia dal 1971 in poi. Lukaku va a segno da 11 partite consecutive in cui ha firmato 15 gol: 8 con l’Everton in quello stesso 2014-15 (uno al Wolfsburg, 5 tra andata e ritorno allo Young Boys, uno in casa e uno fuori alla Dinamo Kiev) in cui fu il capocannoniere insieme al brasiliano Alan del Salisburgo, poi altre 7 con l’Inter nell’edizione finita il 21 agosto 2020 per la pandemia (1+1 al Ludogorets, uno anche a Getafe e Bayer Leverkusen, una doppietta allo Shakhtar e l’ultima rete per aprire su rigore la finale di Colonia contro il Siviglia poi persa 3-2 per colpa di una sua sfortunatissima autorete).
Lukaku ha segnato 42 gol in 80 partite europee, una media dello 0,52 che in EL sale allo 0,60 (20 reti in 33 incontri, altre 21 le ha firmate in Champions League e una in Supercoppa). Una sentenza. Che adesso, con la maglia giallorossa, apre la caccia al suo primo trofeo europeo. Dopo aver già vinto un Mondiale per club (2022: Chelsea-Palmeiras 2-1 dts). Segnando, naturalmente, anche in quella finale.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Perrone
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