Sempre e solo Romelu Lukaku. Ancora una volta il belga trascina la Roma. Una partita dai due volti. Per un primo tempo sonnolento, troppo simile a quanto visto a Tiraspol, quanto mostrato nella ripresa sembrava poter bastare. Una Roma arrembante, ancora troppo confusionaria, ma dinamica e aggressiva. E sfortunata. A Torino Cristante colpisce il sesto legno in cinque partite, dopo i 32 colpiti lo scorso anno. Una leadership incontrastata da quasi due anni che aumenta la rabbia se paragonata ad una classifica ancora troppo boccheggiante.
Cinque punti in cinque partite sono un saldo inaccettabile per chi ha ambizioni Champions. Ma qualche segnale di ripresa dal torpore agostano c’è. E si chiama Lukaku. Quando Dybala non gira c’è il belga. Ma per ora solo lui. Un’ancora a cui si aggrappano i tifosi e gli stessi compagni, come mostrato al momento dell’esultanza sotto il settore ospiti. Troppo poco per sognare in grande, abbastanza per darsi quel minimo di slancio e ripartire ancora una volta giovedì prossimo a Genova. Un pareggio amaro in una partita che almeno il belga ricorderà.
FONTE: La Repubblica
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