La Roma non c’è più. Umiliata 4-1 dal Genoa nella peggior prestazione dell’era Mourinho. Persa nei meandri di un gioco inesistente e affossata da infortuni e giocatori fuori condizione e ruolo. Le facce dei calciatori viste ieri sera al Ferraris raccontano tanto. Testa bassa, musi lunghi e una depressione tecnica evidente, sintomo che qualcosa si è rotto.
Unico a salvarsi nella vergogna genovese è Bryan Cristante, autore del gol del pareggio nel nuovo ruolo di mezz’ala di inserimento. Una chiave tattica durata il tempo di un’esultanza, prima di arretrare a difensore centrale dopo l’infortunio (l’ennesimo) di Llorente. Tuttofare, jolly e anche goleador. In questo momento nella Roma l’unica cosa che funziona ha il numero 4 sulle spalle.
Il resto della Roma è presenza scenica e nulla più. Divisa tra il nervosismo di Mancini (graziato da Orsato dopo due manate agli avversari), l’assenteismo di un Dybala camminante per il campo e un’intera squadra senza capo né coda. Gli allarmi a Trigoria sono tanti e preoccupanti.
Dagli infortuni muscolari a catena, ultimo Llorente, che apre già per domenica contro il Frosinone una voragine al centro della difesa. Ad un modulo che evidentemente non funziona, tanto in attacco quanto dietro. Tolti i sette gol all’Empoli il saldo dei giallorossi è di sei gol fatti e undici subiti (terza peggior difesa della Serie A).
FONTE: La Repubblica
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