“Io spero che vinca la Roma” e occhio a Romelu Lukaku perché “è un giocatore di carattere e si caricherà ancora di più proprio quando sentirà fischi e contestazioni”: Marco Delvecchio, doppio ex di Inter e Roma con cuore ancora giallorosso, fotografa così il match di domenica a San Siro.
“Mi aspetto una partita molto bella, giocata a viso aperto”, spiega Super Marco, “anche perché la Roma ha bisogno di vincere per risalire la classifica e l’Inter vuole allungare sul Milan, sulla Juve e su tutte le inseguitrici”.
Il 50enne ex attaccante milanese, con alle spalle 10 stagioni in giallorosso in cui diventò uomo derby con nove reti alla Lazio (solo Totti ha fatto meglio), ritiene importante che la Roma arrivi dal successo in Europa League sullo Slavia Praga: “Vincere aiuta e questa è stata una bella iniezione di fiducia in vista di una partita così importante”.
Per Delvecchio “sicuramente saranno decisivi i due attacchi”: “Per quanto siano entrambi due reparti offensivi molto solidi, il tandem Dybala–Lukaku lo considero più forte di Thuram-Lautaro, in condizioni di forma dell’attaccante argentino”. (…)
A proposito di Big Rom, i riflettori saranno senz’altro puntati sul suo ritorno a San Siro dopo cinque mesi, con 30mila fischietti pronti a rinfacciargli il tradimento per aver trattato segretamente con Milan e Juve mentre giurava fedeltà ai nerazzurri.
“Non sempre scendere in campo con la tifoseria contraria è un aspetto negativo”, osserva Delvecchio, “dimostra e significa che per loro sei stato importante e lo sei ancora. Occhio perché Lukaku è un giocatore di carattere e si caricherà ancora di più proprio quando sentirà fischi e contestazioni. Se i tifosi pensano di ferirlo, potrebbero ottenere l’effetto contrario”.
A ‘schermare’ Lukaku ha provato anche Josè Mourinho con le sue dichiarazioni in cui si è detto sorpreso che il belga susciti ancora tante emozioni negli interisti: “Nella comunicazione lui è il numero 1”, ha detto Delvecchio dello Special One, “come spesso accade, con le sue affermazioni sta cercando di attirare l’attenzione sulla sua persona, per lasciare più liberi e spensierati i giocatori”.
‘Super Marco’ riconosce però che “l’Inter abbia un reparto difensivo più fornito rispetto a quello della Roma”. “Anche se i titolari romanisti sono di livello alto, i nerazzurri sono superiori”.
A testimonianza della rosa davvero competitiva allestita dalla società: “Marotta ha fatto un grande mercato, questo dimostra che non sempre lasciare andare via i big è una scelta sbagliata, anzi le squadre più forti sono quelle ‘mescolate’ meglio, tra giovani e veterani, tra chi ha quella fame di crescere, e giocatori d’esperienza. Lui ci è riuscito con un mix impeccabile”.
Nei ricordi dell’ex attaccante della Roma, rimasto celebre per l’esultanza con le mani dietro le orecchie iniziata un po’ per sfida nella prima stagione in giallorosso 1994-1995, ci sono tante sfide contro la squadra che lo lanciò con la Primavera e poi in Serie A: “La vittoria in casa della Roma sull’Inter per 3-2, nell’anno dello scudetto, stagione 2000-2001, per me è indimenticabile, era il 4 marzo 2001”, rievoca Delvecchio, “ma ricordo anche quel 4-5 in Roma–Inter, nel 1999: anche se abbiamo perso, è stata una partita divertente per i tifosi, meno per noi…”. Era l’Inter di Ronaldo il Fenomeno e Roberto Baggio e la Roma di Totti e Delvecchio, una gara spettacolare e ricca di emozioni decisa all’87mo, con il gol di Simeone”. (…)
FONTE: AGI – S. Federico