Adesso è davvero finito tutto. Ci sono voluti quasi 6 anni e mezzo, esattamente 2363 giorni da quel famoso 28 maggio 2017, il giorno dell’ultimo contatto, andato in scena contemporaneamente all’addio al calcio del monumento della storia giallorossa. Ma se c’era un modo per sancire la pace, Luciano Spalletti e Francesco Totti hanno scelto quello più corretto. Con un abbraccio vero, sentito, nel piazzale dell’ospedale Bambino Gesù a Roma, ad un soffio dal Vaticano, proprio dove i due in passato sono stati spesso e volentieri insieme. (…)
“Ogni volta che vengo qui ho l’impressione di aver donato uno e ricevuto mille – ha detto il c.t. dell’Italia – Sono sempre momenti di vita toccante, gli occhi di questi bambini diventano di mille colori. Ci vedono come dei supereroi, mentre invece sono loro ad avere il superpotere dell’amore e dell’amicizia, sono loro a trasferirci in quella bellezza che è la vita”. (…)
“Cosa ci siamo detti? Niente, perché avendo un rapporto che è sempre andato oltre il calcio, fra noi basta un semplice sguardo – ha commentato Totti subito dopo –. Ed è tutto racchiuso in un abbraccio, che però è secondario rispetto ad altre cose. È stata una giornata soprattutto per i bambini che siamo venuti a trovare”. (…)
Prima hanno fatto una visita al presidente della Fondazione del Bambino Gesù, Tiziano Onesti, poi si sono dedicati ai bambini. (…) Lì c’è stato anche uno scambio di doni: alcuni bambini hanno dato a Totti poster e disegni fatti da loro, una maglia gigante con su scritto “10 per sempre”, tante copie della sua autobiografia da firmare a autografare.
A Spalletti, invece, è stata regalata una coppa d’oro di cartone e un cartellone con scritte in azzurro: “I bambini forti, i destini forti”, riprendendo una frase del c.t. che ha fatto scuola. (…) Posti che ti toccano davvero il cuore. (…)
FONTE: La Gazzetta dello Sport