Tanti dubbi e pochi uomini. Se Mourinho ha riscoperto l’abbondanza dalla mediana in su, trovando alternative e soprattutto gol dai suoi attaccanti, a tenere sempre la soglia dell’attenzione alta è la difesa. Dal 1 settembre il tecnico portoghese ha sempre avuto a disposizione soltanto tre difensori centrali di ruolo, con Llorente che è stato fuori un paio di settimane costringendo Cristante ad arretrare.
Nessuna possibilità di rotazioni o scelte perciò, e ora con gennaio alle porte il rischio è di ritrovarsi peggio. Intanto già da due gare Mancini gioca con il peso della diffida sulle spalle, e probabilmente domenica sarà il momento giusto per scaricare la somma dei gialli, visto che il Bologna in trasferta (gara che salterebbe) precede le sfide con Napoli, Juve, Atalanta e Milan.
Non che i rossoblù siano un avversario semplice (soprattutto al Dall’Ara), ma ora più che mai diventa fondamentale raccogliere punti negli scontri con le dirette rivali d’alta classifica. Discorso squalifiche a parte, Mourinho sa già che nel mese di gennaio dovrà fare a meno di N’Dicka che giocherà la Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio (si parte il 13 gennaio), ma non ha alcuna certezza sulle condizioni dei difensori infortunati o in convalescenza: Kumbulla e Smalling.
La situazione dell’albanese è certamente quella più chiara. Il ritorno agli allenamenti con il gruppo è ormai diventato una consuetudine, anche se non interamente. Il numero ventiquattro giallorosso, infatti, alterna lavoro con i compagni a lavoro personalizzato, partecipando al la prima parte delle sedute o svolgendo un lavoro specifico. Il rientro in campo dovrebbe avvenire nelle ultime gare del 2023, anche se il calendario porta a pensare ad un impiego concreto a gennaio.
La sfida di Coppa Italia con la Cremonese (nonostante i brutti ricordi della scorsa stagione) può rappresentare la serata giusta per il ritorno. Discorso diverso per Smalling. La situazione del centrale inglese è talmente chiara da rappresentare un vero e proprio incubo per staff tecnico e tifosi. Nessuna operazione nell’aria né proposte alternative ad una terapia che Chris sta seguendo dall’inizio, e che dopo il confronto con il dottor Williams è diventata l’unica strada percorribile.
Nessun tempo definito per recuperare sin dall’inizio, ma un’attesa che ha tutte le sembianze di essere interminabile. Mourinho stesso con grande trasparenza aveva spiegato la situazione relativa all’ex Manchester United: «Se torna a fine anno avrà saltato 68 allenamenti, gli servirà tempo per ritrovare la condizione». Difficile quindi rivederlo in campo prima del mese di febbraio, ma, ribadendo il concetto espresso in precedenza, inutile fare previsioni o programmi per un’assenza legata al dolore che avverte il calciatore e che finché ci sarà non gli permetterà di giocare.
FONTE: Il Tempo – L. Pes