José Mourinho è furioso, la Roma pure. Il presidente Dan Friedkin era in tribuna assieme ai due figli e ha assistito a tutto quello che è successo all’Olimpico. Dopo la partita, il club ha annunciato il silenzio stampa senza dare alcuna spiegazione. Il portoghese ha lasciato lo stadio una ventina di minuti dopo il fischio finale, ha scelto di non parlare a caldo e ha dato lo stesso input ai suoi calciatori. Se lo avesse fatto non sarebbe riuscito a trattenere la frustrazione per quello che è accaduto sul terreno di gioco. Prima che i giallorossi si ritrovassero in 9 a difendere il pareggio, la partita sembrava essersi incanalata sui binari giusti. Almeno fino al 23′ quando Dybala ha chiesto il cambio per infortunio.
L’argentino è entrato in scivolata su Arthur, la gamba ha fato un movimento innaturale e lui ha sentito “pizzicare”. Nei pochi minuti in cui ha giocato ha dispensato magie: ha fatto l’assist per Lukaku, l’apertura per Zalewski, il tiro a fil di palo. Ma a Mourinho servono qualità e sostanza. Il suo naturale sostituto è Azmoun che ieri è entrato al suo posto. Ma la partita dell’iraniano è durata 36 minuti. Pure lui è in forte dubbio per la gara contro il Bologna. Potrebbe non esserci nemmeno Spinazzola che non ha giocato per un fastidio alla coscia destra. A loro si aggiungono gli squalificati Zalewski e Lukaku. Insomma, sarà una squadra da ridisegnare, principalmente in attacco.
FONTE: Il Messaggero – S. Carina