L’impegno da onorare e gli oltre 60.000 sugli spalti – in un tardo pomeriggio di un giorno feriale – da rispettare, queste forse le due principali fonti d’attrazione di una gara, quella in programma alle 18.45 all’Olimpico contro lo Sheriff, che appare svuotata di motivazioni per colpe tutte da attribuire alla Roma. Il passaggio a vuoto di Praga prima e l’inciampo in casa del Servette poi, infatti, hanno reso il primo posto nel girone – e il conseguente accesso diretto agli ottavi di Europa League – un miraggio. Il destino non è più nelle mani degli uomini di Mourinho, che dovranno però farsi trovare pronti per approfittare di un eventuale miracolo dalla Repubblica Ceca. Al tempo stesso però, quelli contro gli sceriffi, saranno 90 minuti che potranno dire molto di alcuni singoli, a caccia di riscatto dopo un periodo in ombra. Due su tutti: Houssem Aouar e Renato Sanches.
I due, arrivati entrambi dalla Francia nella scorsa estate con un carico notevole di ambizioni al seguito, hanno faticato – per ragioni differenti – ad inserirsi al meglio. Da una parte i continui e sfiancanti stop fisici per Sanches, dall’altra la difficoltà di adattamento per Aouar – problematica denunciata più volte da Mou e confermata dallo stesso algerino ieri in conferenza.
Partiranno da titolari, completando il centrocampo insieme a Paredes e provando a mettersi in mostra contro l’avversario più modesto del girone. Un’occasione da cogliere al volo, dopo alcune settimane trascorse lontani dalle luci dei riflettori. Un’assenza frutto, soprattutto, del loro rendimento non all’altezza, criticato dallo stesso Mourinho nei postpartita delle trasferte a Praga e Ginevra. José non li ha mai citati direttamente, ma dopo aver attaccato l’atteggiamento della squadra – parlando anche di “occasione persa per alcuni” dopo il Servette – non li ha praticamente più mandati in campo. In Europa League hanno registrato le ultime loro presenze, fatta eccezione per gli 8 minuti finali giocati da Renato Sanches nel derby di un mese fa.
PER CONTINUARE A LEGGERE L’ARTICOLO CLICCARE QUI
FONTE: Il Romanista – S. Valdarchi