Senza voler scomodare Carosello, mai come stavolta il richiamo “Gigante pensaci tu” è appropriato. Mazzarri, classe `61, all’epoca era un bambino e certamente se lo ricorda. Chissà se in Portogallo, c’era qualcosa di analogo. Al di là degli amarcord televisivi, Roma e Napoli per risollevarsi dopo gli ultimi ko (i giallorossi a Bologna, gli azzurri in coppa Italia contro il Frosinone) si affidano ai loro giganti, ai due centravanti che fanno la differenza. Sempre, comunque e ovunque. Centonovanta centimetri di altezza e 12 reti in 19 partite per Big Rom; 186 centimetri per Osi che in stagione viaggia ad una media di una rete ogni due partite (8 su 16).
A José è bastata una sconfitta per scivolare all’ottavo posto in classifica e per dar vita ad un dibattito in città se sia meglio continuare con lui o voltare pagina. Mazzarri, invece, sa di essere un traghettatore. Lo ha accettato, quando De Laurentiis lo ha chiamato per sostituire Garcia, pur di tornare nel grande giro e sono bastate poche gare per incontrare le stesse difficoltà di Rudi. Per questo le uniche certezze rimangono i rispettivi centravanti.
È a loro che viene chiesto di prendersi le squadre sulle spalle e portarle in Champions. La caccia è aperta. Romelu ha più potenza, Osi maggiore agilità, implacabile quando la palla si alza. Abili sotto porta, diventano letali quando riescono a giocare negli spazi. Sabato il nigeriano avrà Kvara a lanciarlo; Lukaku sarà orfano di Dybala che sta provando ad accelerare i tempi per essere almeno disponibile nel match d Torino contro la Juventus del 30 dicembre.
FONTE: Il Messaggero