Marco Borriello, ex attaccante della Roma, ha rilasciato alcune dichiarazioni e si è soffermato anche sulla sua esperienza con la maglia giallorossa. Queste le sue parole:
“Non sono stato la bandiera per le squadre in cui ho giocato, cambiare quasi ogni anno club è impegnativo e non ti rende fedele agli occhi altrui, ma non è stata solo colpa mia. Sono stato di proprietà del Milan dai 15 anni ai 28 anni, nel Milan più forte degli ultimi 40 anni che aveva in squadra dei giocatori eccezionali. Ritrovarsi a non giocare e a stare in panchina ferma la tua crescita e ti spinge a pensare di spostarti: andavo in prestito un anno, facevo molto bene, mi richiamavano e di nuovo non giocavo. La stessa cosa è successa anche dai 28 ai 33 anni quando ero della Roma: arrivai nella capitale con una proprietà e l’anno successivo cambiò e con questo cambio, cambiarono anche le priorità e l’apporto tecnico. Finii di nuovo per andare in prestito ogni anno senza trovare una continuità. Ho avuto tanti compagni, e tra questi c’erano giocatori fortissimi da una parte e giocatori che dovevano guadagnarsi il posto da titolare per non retrocedere dall’altra. La mia carriera da nomade mi ha permesso di conoscere tanti allenatori e di visitare altrettante città e questo è stato un bagaglio impagabile che mi porto dietro anche ad oggi.
Sulla Roma… “Ho iniziato in modo meraviglioso per i primi 6 mesi e segnai anche molti gol poi cambiò allenatore e presidenza e in quel momento trovai poco spazio. L’Olimpico di Roma penso sia uno degli stadi più emozionati da vivere e da vedere, quando si tinge di giallorosso lo reputo uno dei più belli d’Europa”.
Su De Rossi… “Mi scrisse un messaggio appena firmai ‘andiamo a vincere’. Con lui avevo già un rapporto bello grazie alla Nazionale minore”.
FONTE: Radio Serie A