Massimiliano Mirabelli, ex direttore sportivo del Milan, ed ora responsabile dell’area tecnica del Padova, Ha rilasciato un’intervista dove ha parlato di molti gli argomenti, a partire dal match di domenica tra Milan e Roma, passando per Mourinho e le scelte societarie della Roma, fino a dare un giudizio durissimo in merito all’abolizione del Decreto Crescita.
Le sue impressioni su Milan-Roma, che partita si aspetta domenica sera? “Mi aspetto due formazioni che, anche per dimenticare le gare di coppa, si affrontino per vincere e sarà sicuramente così. Non credo che sarà una partita equilibrata, ma tra due squadre chetenteranno di superarsi a vicenda. Diciamo che in questa gara non prevedo un pareggio. Non sono certo due squadre che stanno affrontando un grandissimo momento ma credo che invece, nel complesso abbiano tutte e due una buona qualità di squadra”
Il Milan parte spesso forte e poi si spegne, viceversa la Roma spesso non gioca bene all’inizio ma ha racimolato punti nel finale, può essere una chiave di lettura? “Le statistiche sono importanti per questo: il Milan fa molto bene i primi tempi. Ma la Roma ha nel DNA il fatto di non arrendersi mai, e in questo ricalca la personalità di Mourinho che è capace di mantenere in bilico la partita fino alla fine dove poi può succedere di tutto. Onestamente la cosa che si percepisce fuori da Roma e che mi meraviglia sono le critiche verso un allenatore che secondo me è veramente un top. Credo che Mourinho sia un valore aggiunto e mi auguro che possa proseguire per il futuro.”
Mourinho e Pioli non stanno passando un buon periodo, alla luce della sua esperienza li confermerebbe per le prossime stagioni? “Io non credo proprio che in questa stagione il problema siano i rispettivi allenatori: Pioli ha fatto un grandissimo lavoro al Milan facendogli vincere lo scudetto. Ultimamente il Milan ha avuto una serie di infortuni importanti che non dipendono dall’allenatore, anche se lo staff è suo, ma lui ha fatto cose importanti. Oggi la Roma non decolla forse come dovrebbe e come vorrebbero i tifosi però signori miei, stiamo parlando di José Mourinho ed è un lusso che la Roma possa avere un allenatore del genere, a 360 gradi che sa gestire i mille momenti di una piazza difficile come quella di Roma. Forse magari avrebbe bisogno di qualche campione in più, che lui sa gestire benissimo e lo ha dimostrato in passato. È troppo facile, quando le cose vanno male, pensare che il problema della Roma si risolva cambiando l’allenatore, assolutamente no.”
Mourinho ha le spalle larghe, ma forse si sente l’assenza della proprietà: è possibile gestire una società come la Roma “a distanza”? “Non c’è bisogno della presenza del presidente in continuazione, perché se dovesse badare solo al club, magari non potrebbe permettersi la Roma dato che deve portare avanti altri interessi. Certamente una figura di riferimento però è fondamentale, una figura forte è fondamentale. In questo poteva essere anche Mourinho o un altro dirigente in seno alla società. Sono discorsi complessi ma alla fine, quando devi fare risultati in una piazza come Roma, come Milano, a contare sono soprattutto i giocatori: ci vogliono i campioni che devi pagare e quindi devi spendere.”
Come ha giudicato le dimissioni di Tiago Pinto? “Io sinceramente faccio fatica a capire com’è possibile come sia stato possibile ufficializzare le dimissioni del direttore sportivo (Tiago Pinto) che nel frattempo fa il mercato di gennaio, questo secondo me è inconcepibile”
Secondo lei è giusto che alcune squadre di A abbiano la seconda squadra in Serie C? “È un fatto importante e quando io ero al Milan portai avanti questa istanza, insieme alla Juve in modo molto convinto e c’era anche la Roma che si voleva accodare, poi c’è stato il cambio di proprietà e il Milan decise di non proseguire il lavoro che avevamo fatto. Le secondo squadre ti permettono di valorizzare al meglio tutti i tuoi talenti e non darli in prestito, anche perché i costi sono uguali. Ogni squadra di Serie A che manda giocatori in prestito deve spendere comunque tanti soldi per mandare i propri talenti in Serie B e Serie C.”
Nella ricerca del nuovo DS, potrebbe pesare la presenza di José Mourinho? Lei riuscirebbe a lavorarci? “Sarebbe molto semplice perché stiamo parlando di un allenatore che a mio avviso conosce il calcio veramente in tutte le sue sfaccettature ed è il numero uno sia nella gestione del gruppo di lavoro non solo per quanto riguarda i giocatori ma anche per quanto riguarda tutto quello che lo circonda. È bravissimo nella comunicazione e secondo me un direttore che lavora al fianco di José Mourinho è estremamente facilitato perché basta, in base a quelle che sono le indicazioni dell’allenatore, portare quei giocatori importanti che merita una piazza come Roma. Io lo ripeto, non è solo l’allenatore che può essere un valore aggiunto, e Mourinho è un top mondiale, che la Roma ha fatto bene a prendere. Però i giocatori vanno in campo ed il livello in Europa è estremamente alto, se poi vuoi primeggiare anche in Italia, devi avere dei giocatori importanti. La Roma ha Lukaku e Dybala che non sono gli ultimi arrivati, ma se riesci ad avere tutto l’organico a livello di questi giocatori è normale che poi le cose diventano più semplici. Chi lavora a fianco di Mourinho può essere solo ed esclusivamente avvantaggiato”
Cosa ne pensa dell’abolizione del Decreto Crescita, anche in relazione ai settori giovanili? “È tutto un danno ed io non capisco come solo in Italia possano accadere queste cose, tu annulli il decreto crescita dicendo che vuoi aiutare i settori giovanili e poi annulli il vincolo che è una cosa storica passata sottotraccia, quasi inosservata. Tu non puoi dire che vuoi aiutare i settori giovanili abolendo il decreto crescita e togliendo il vincolo ai calciatori. Una scelta assurda, che succede solo in Italia e mi dispiace per questo. Mi pare di capire che chi governa le cose del calcio e mi riferisco a chi sta tra governo e Federazione a volte faccia delle leggi che vanno in contrasto netto e sembra quasi che non sappia di cosa si parla. Mi meraviglio di Abodi che è stato nel calcio tanti anni e che, a mio avviso, è scivolato su una buccia di banana”.
FONTE: Tele Radio Stereo