Quello di Mourinho è dunque il dodicesimo addio eccellente della loro gestione, ma probabilmente il primo che mette a forte rischio la loro reputazione da quando sono sbarcati nella Capitale. Ieri, infatti, radio e social erano in fiamme, le critiche alla presidenza romanista si sono sprecate, la gente è smarrita e non ha capito il passaggio di consegne da Mou a De Rossi.
Di più, in molti la considerano una scelta «ruffiana», l’idea di mettere lì un totem giallorosso semplicemente per salvarsi l’immagine dalla gogna popolare. Che comunque avrà la sua coda sabato allo stadio, quando la tifoseria manifesterà tutto il suo dissenso per l’allontanamento di Mou. (…)
Adesso bisognerà capire che volto assumerà la società da qui alla fine della stagione. Il club è in mano alla greca Lina Soulokou, intorno alla quale girano però tante voci, anche di addio a fine stagione. Rischia di salutare anche Maurizio Lombardo, che radiomercato dà di ritorno alla Juventus.
Nel frattempo, invece, sarà fondamentale la scelta del nuovo d.s.. La ricerca è affidata alla Retexo di Charles Gould, la società che aveva pure suggerito Pinto tramite statistiche e algoritmi. E l’identikit parla di un manager giovane (under 45), possibilmente europeo e con una struttura scouting già ben avviata.
Sul taccuino ci sono 4 nomi, quelli di Javier Ribalta (ex Marsiglia), Christopher Vivell (ex Chelsea), Paul Mitchell (ex Lipsia e e Monaco) e François Modesto, attualmente al Monza. Ma la rosa potrebbe allargarsi presto, proprio perché la società di Gould potrebbe suggerire un nome a sorpresa nei prossimi giorni. Di certo, entro inizio febbraio la scelta verrà fatta. E nel viavai di questi 4 anni, arriverà un dirigente in più.
FONTE: La Gazzetta dello Sport