Il giorno dopo il «caso» Berdini, Raggi passa alla verifica dell’operato dell’assessore all’Urbanistica: un «processo» su suoi atti, fatti o mancati, che porterà ad una sentenza dopo avere ascoltato i pareri dei consiglieri e dei membri della giunta. Per ora Raggi non scioglie la «riserva» su Berdini ma non stacca la spina. Al momento la soluzione trovata è quella di affiancare all’assessore un gruppo di lavoro: di fatto Berdini viene commissariato. La ricerca di un sostituto all’altezza e la trattativa aperta sullo stadio della Roma, sul quale ieri è arrivata anche la benedizione di Alessandro Di Battista («Quando il M5S dice che una cosa non si fa, non si fa, come le Olimpiadi. Quando dice che si fa, si fa quindi lo stadio si fa»), sono i motivi che spingono la sindaca a congelare la situazione. Ma c’è soprattutto il timore di perdere un altro pezzo della squadra e trovarsi al centro di una nuova tempesta.
Per la sindaca ieri è stata un’altra giornata di tensione. Uscita dalla casa a Borgata Ottavia senza rilasciare dichiarazioni, arriva in Campidoglio verso l’ora di pranzo per restarci fino alle 18, quando, insieme all’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, si reca alla Basilica di San Giovanni per partecipare alla messa per il 49esimo anniversario della Comunità di Sant’Egidio. Anche qui, silenzio con i giornalisti. Durante la celebrazione Raggi è in prima fila, alla sua sinistra la ministra alla Semplificazione e Pubblica amministrazione Marianna Madia e Maria Elena Boschi, sottosegretaria alla presidenza del Consiglio. Dopo la messa Raggi torna in Campidoglio per confrontarsi con la sua maggioranza. Già dal pomeriggio a Palazzo Senatorio l’atmosfera era quella della grande attesa. «Berdini? Cartellino giallo, alla prossima sarà espulso», il commento dell’assessore al Commercio, Adriano Meloni. «Devo andare a prendere il caffè…», ha svicolato il capogruppo M5S Paolo Ferrara quando gli è stata posta una domanda sull’audio di Berdini. Segnale di un malumore verso l’assessore-urbanista accusato dai consiglieri di «non fare squadra». In mattinata è stato avvistato in Campidoglio Emanuele Montini, collaboratore dell’attuale assessore alla scuola Laura Baldassarre, già coordinatore nazionale di Italia Nostra e capo del legislativo del gruppo M5S che in serata dice: «Resto dove sono».
C’è chi è convinto che alla fine sarà lo stesso Berdini a lasciare la giunta. Ieri l’assessore ha annullato l’audizione, prevista per stamani con titolo «piano esecutivo di gestione 2017-2019», nella commissione urbanistica. In suo favore sono comunque scese in campo alcune personalità della cultura nazionale, come Alberto Asor Rosa o Vezio De Lucia, Adriano La Regina e Fulco Pratesi, con una lettera aperta: «Berdini è urbanista competente, coraggioso, schierato da sempre a favore degli interessi generali contro la piaga della speculazione. Chiediamo a lei, sindaca di Roma, di cancellare la “riserva” e di respingere in modo netto le dimissioni».