Già dall’inizio degli anni sessanta erano sorti spontaneamente, a Roma, i cosiddetti Circoli Giallorossi, che facevano riferimento quasi sempre alle vecchie osterie dei quartieri popolari.
Una di queste osterie del quartiere Esquilino era frequentata da giovane, anche da Dino Viola, studente a Roma. Ricordiamo tra i primi circoli, oltre al già citato Esquilino, anche il 12° Giallorosso di Casal Bertone, quelli di San Lorenzo e San Giovanni e quello di Primavalle, che fu intitolato a Giuliano Taccola, dopo la prematura scomparsa del calciatore.
Nel 2001 viene eletto l’attuale presidente Francesco Lotito che si è avvalso in questi ultimi anni di un consiglio direttivo quasi completamente rinnovato.
L’idea che portò alla ideazione dell’A.I.R.C. fu di Helenio Herrera, neo allenatore della Roma, proveniente da un ciclo storico di vittorie con la favolosa Inter di Moratti.
Fu negli uffici di via Beethoven, all’EUR, che il “mago” Herrera suggerì all’allora Presidente Gaetano Anzalone di creare una struttura organizzata di tifosi, sull’esempio di quanto già esisteva all’Inter, alla Juve ed al Milan.
Per non essere secondo a nessuno, il Presidente Anzalone raccolse con entusiasmo la proposta e diede incarico a Renato Faitella di raggruppare intorno alla società nuclei di tifosi aderenti ai primi Roma Club ubicati nei vari quartieri cittadini.
Fu redatta la prima versione dello Statuto Sociale e fu indetta, nel 1971, l’Assemblea generale costitutiva che elesse come primo Presidente dell’A.I.R.C. tale Gianfranco Fabrizio.
La prima sede sociale fu inserita negli uffici dell’A.S. Roma allora in via del Circo Massimo. Rapidamente l’iniziativa ebbe successo e lo sviluppo fu talmente rapido che fu necessario reperire una sede più grande in via Ostiense.
A Giancarlo Fabrizio successe, come Presidente, Sergio Terenzi che diede subito maggiore impulso all’organizzazione delle trasferte al seguito della squadra. Sergio lasciò poi la presidenza non condividendo le politiche societarie del Presidente Anzalone.
L’A.I.R.C. fu allora commissariata e Renato Faitella fu chiamato da Anzalone a gestire questo periodo di transizione che ebbe termine con l’elezione di Nilo Iosa.
Dopo pochi anni al vertice dell’A.I.R.C. venne eletto Aldo Sbaffo che rimase presidente per più di un ventennio.
In questo periodo assistiamo alla fase di sviluppo dell’Associazione che si struttura con un vero e proprio organigramma, con compiti e responsabilità definiti e assegnati ai componenti del Consiglio Direttivo.
Il numero dei Roma Club cresce fino a toccare i 260; da tutta Italia pervengono richieste di affiliazione che non sempre vengono accolte poiché, nel frattempo, vengono scritte procedure e regolamenti che definiscono i requisiti necessari per poter essere affiliati.
E’ inutile ricordare che, come recita l’articolo 2 dello Statuto “ L’A.I.R.C. non ha fini di lucro ed ha lo scopo di promuovere e sviluppare il tifo sportivo in favore delle squadre dell’A.S. Roma ”.
Ricordiamo uno dei momenti più significativi della storia dell’AIRC: quel Venticinquennale festeggiato con una imponente manifestazione realizzata presso il Terminal dell’Ostiense che rimane tuttora unica nella storia delle tifoserie italiane. Conferenze, filmati, mostra di vecchie foto, trasmissioni televisive in diretta, punti di esposizione con cimeli e documenti storici di gruppi ed associazioni di tifosi, presenza della squadra e di vecchie glorie giallorosse. Migliaia di presenze per un tuffo nella grande storia della Tifoseria giallorossa.
Ma passiamo ai nostri giorni, nel 2001 viene eletto l’attuale presidente Francesco Lotito che si è avvalso in questi ultimi anni di un consiglio direttivo quasi completamente rinnovato. Qui di seguito le sue parole ai microfoni di Tuttoasroma.it
Come è nata la vostra Associazione? “La nostra associazione è nata moltissimo tempo fa, precisamente nell’anno 1971. E’ nata da un iniziativa dei tifosi a contatto con la società stessa. La presenza di tifosi che prendevano iniziative, come ad esempio la creazione di striscioni, fece venir voglia di dar vita all’AIRC, così 46 anni fa nacque”.
Quanti club potete contare ad oggi? “Ad oggi contiamo circa 200 club, ogni anno ovviamente il numero è diverso grazie all’aggiunta o alla perdita di alcuni di essi. Motivo di orgoglio è la presenza di alcuni AS Roma fun club all’estero, il che significa che la Roma si sta diffondendo un po’ nel mondo, e questo fa piacere”.
Le vostre iniziative per il futuro? “Noi cerchiamo di seguire la Roma ovunque nel mondo, l’organizzazione delle trasferte è una delle nostre principali iniziative. La prossima settimana seguiremo,infatti , la squadra per il match contro il Villareal. Speriamo che l’anno prossimo la Roma rientri in Champions League perché questa spinge più tifosi a fare questi viaggi in Europa. Ovviamente siamo anche presenti a Pinzolo, perché il ritiro è l’unico contatto che i tifosi possono avere dirittamente con i giocatori. Inoltre ad ogni partita che la Roma gioca allo Stadio Olimpico è presente una nostra coreografia eseguita con i nostri striscioni. Le nostre sono tutte iniziative con l’ obiettivo di stare il più vicini possibili alla squadra”.
Cosa pensa circa la decisione del Governo di eliminare le barriere in curva? “Premetto che a parer mio le barriere sono la cosa più assurda decisa dal Governo. Non sono d’accordo soprattutto sul fatto che queste erano presenti solo a Roma, quindi gli unici tifosi obbligati ad essere divisi erano quelli della Lazio e della Roma, e questo era ingiusto. Ovviamente ora i tifosi della Roma devono dar prova di responsabilità, eliminando gli eventi negativi da loro eseguiti in passato, altrimenti è normale che vengano presi tali provvedimenti. Sono del parere che tutto ciò che è successo di negativo, dai fumogeni alle risse, non sia parte del tifo, le tifoserie avversarie non sono nemiche, ma semplicemente avversari, quindi bisognerebbe essere meno cattivi, più responsabili e più tifosi nel vero senso della parola”.