È vero che la Roma e la Capitale rimangono dentro a chi ha giocato in questa città? “Io ancora ho la speranza di trovare una squadra e continuare a giocare, ma sono 3 anni che sono fermo e vivo a Roma, e ho deciso che rimarrò a vivere qua. Almeno per me e tanti altri giocatori che conosco, Roma è una città che ti fa innamorare, e te lo dice uno a cui manca l’Argentina. Ho vissuto in alcune città bellissime come Siviglia, Istanbul Genova, ma per me la scelta è facile, perché Roma fa parte di me e della mia famiglia e se non è la prima è la seconda più bella al mondo. La squadra la seguo sempre e sarà sempre una delle più importanti in cui sono stato”.
Cosa vuoi fare dopo che smetterai di giocare? Hai in mente un ruolo da dirigente o comunque nel mondo del calcio? “A me piaceva giocare a calcio e mi divertivo soltanto in campo. Facevo fatica da infortunato a vedere la partita e nello spogliatoio vedere tutti cambiarsi. Non ci riesco proprio, non riesco a vedermi al di fuori del calcio giocato”.