Alle ore 10.00, l’allenatore della Roma, Daniele De Rossi, nella “Sala Champions” del centro tecnico “Fulvio Bernardini“, risponderà alle domande dei giornalisti nella conferenza stampa alla vigilia di Roma-Cagliari che verrà domani alle ore 20.45 all’Olimpico di Roma:
Settimana di lavoro piena. Cosa ti piace di Angelino e Baldanzi? “Una settimana piena di lavoro è tanta roba per un tecnico, anche se vogliamo andare avanti nelle coppe. Abbiamo lavorato sul condizionamento fisico, sulla preparazione fisica, non è che fai una preparazione vera e propria come nel precampionato, ma cerchi di dare degli stimoli diversi, ti alleni giocando in pratica. Abbiamo spinto forte, i ragazzi hanno risposto benissimo di testa e di gambe. Sui nuovi dico che potranno portare qualità nelle giocate, nei movimenti senza palla, sono due giocatori di qualità e a me piace molto questo. Inserirsi dopo tre giorni è quello che è, però a livello di interazione con gli altri compagni sono belli svegli”.
Chw criteri ha usato per lista UEFA? “Ho potuto fare solo tre cambi, era il massimo consentito. Ho dato la precedenza alla formazione di una lista con doppie chances in tutti i ruoli, quindi ho messo Angelino, ho messo Baldanzi e ho messo Azmoun perché avevamo solo Lukaku. Come centrali siamo tanti e ha pagato Huijsen, come terzini abbiamo Celik e Karsdorp. Considero importantissimi Huijsen e Kristensen, giocheranno sicuro in futuro”.
Come stanno Renato Sanches e Smalling? “Renato è più avanti, per Chris abbiamo modulato i carichi, un po’ si esercitava e un po’ si riposava. Renato ha lavorato sempre con noi, solo il primo giorno ha spinto di meno, però Renato ha completato il recupero e sta con noi. Dobbiamo stare attenti perché ha appena recuperato, ci sarà contro il Cagliari mentre Smalling ci sarà con l’Inter o con il Feyenoord”.
È stato fatto un lavoro psicologico con Renato Sanches? “Quello vedo è un ragazzo a posto psicologicamente, certo non è felice per i tanti infortuni avuti, però si è mostrato subito disponibile e lo staff aveva curato già prima che arrivassi, lo vedo tranquillo. Per il resto, sono cose che non so quelle avvenute in passato, la gestione psicologica la faccio con tutte, con chi gioca sempre e chi mai. L’allenatore bravo deve toccare i tasti giusti”.
Ritrovi Ranieri… “Mi uniscono tanti bei ricordi, con lui abbiamo sfiorato lo scudetto, poi mi ha accompagnato alla porta nei miei ultimi mesi, anzi ci siamo accompagnati insieme. Quando questi momenti emozionanti li passi accanto a un uomo come lui, è tutto un guadagno, ha intelligenza pura, ti dà sfumature che magari non hai colto, esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Mi farà piacere batterlo quest’anno dopo il match dell’anno scorso con la SPAL, ho un affetto vero per l’uomo e rispetto per l’allenatore”.
Le scelte a centrocampo? “Oltre a Bove, Paredes avremo anche Renato Sanches che ovviamente non giocherà e anche Aouar che può giocare sotto punta. L’Inter tiene fuori Frattesi e Asllani che sarebbero titolari da tutte le parti, per me è un vantaggio poterli ruotare. Dovremo valutare in base all’avversario e alla partita dopo e quella dopo. Magari ci sono caratteristiche per quella o questa partita, non è divertente lasciare fuori i giocatori, tipo Zalewski che sta giocando meno con me ma hai alternative importanti. Con 11 giocatori forti vinci una partita, ma con una rosa completa ottieni grandi posizionamenti, è bene che abbiano tante caratteristiche diverse, speriamo di scegliere bene a chi rinunciare”.
La posizione di Dybala? Sembra che si stia abbassando molto, è una sua caratteristica? “Ci sono giocatori che hanno talento a cui devi dare un po’ di libertà di più. A Dybala non puoi dire di non abbassarsi mai, può fare la giocata decisiva e l’importante è che uno vada ad occupare lo spazio, per me è un aspetto importante. È ovvio che poi l’obiettivo noi siamo occupare lo spazio, uscire dalla prima pressione e così lui si trova nella posizione del secondo gol di Salerno, sebbene gli diamo qualche indicazione fa quello che vuole. La maggior parte dei giocatori, negli ultimi metri, devono trovare loro la soluzione e gli altri devono sfruttare le sue caratteristiche. Ho giocato 20 anni con Totti, nessuno gli diceva cosa fare, dovevamo solo abbassare la testa quando aveva lui il pallone. Un giocatore così che abbiamo è Dybala e dobbiamo sfruttarlo”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato a Trigoria R. Molinari