Il messaggio firmato DDR arriva forte e chiaro: Paulo Dybala non è un giocatore come gli altri e, per questo, uno come lui può fare (tatticamente) ciò che vuole. Un po’ come faceva Francesco Totti, spiega l’allenatore della Roma. Perché quelli come Dybala sanno da soli cosa fare, quando farlo e dove farlo. Come dire: inutile parlare di Dybala come attaccante di destra o di trequartista alle spalle della punta centrale.
Lui, essendo capace di tutto, è un po’ di tutto. Lui deve essere libero di produrre qualità. Perché uno come lui rappresenta sempre una risorsa, mai una debolezza. Uno come Dybala è sempre la soluzione del problema, mai il problema. E, allora, forse vale la pena esagerare (pazziare?): parafrasando il 4-3-3, ad esempio, il modulo diventa 4-3-2 + Dybala. L’uomo che, con quel piede sinistro e quella capoccia che (tatticamente) si ritrova, può scegliersi la zolla di campo dove esibirsi.
FONTE: Il Corriere della Sera – M. Ferretti