Non cerca colpevoli Daniele De Rossi. Il 4-2 incassato contro l’Inter gli fa male, ma c’è la consapevolezza che la nuova Roma targata De Rossi può competere alla pari anche contro le corazzate. L’Inter di Simone Inzaghi non ha ben interpretato il primo tempo e i giallorossi ne hanno approfittato. Insomma, una sconfitta non così tanto amara: “Sono figlio di Spalletti, quando ci facevano i complimenti, anche se perdevamo, non li accettava. L’Inter non ha rubato nulla, potevamo finire in pareggio. Se vogliamo competere con loro dobbiamo salire e diventare perfetti analizzando la sconfitta. Se siamo contenti perché abbiamo giocato una buona partita ma abbiamo perso, significa che la direzione è la mediocrità e non possiamo permettercelo“, ha detto De Rossi.
Quello che ne esce di positivo è una manovra offensiva pericolosa, nonostante la pioggia incessante di 90 minuti (il prato dell’Olimpico ha retto benissimo), contro una squadra che ha perso solo una volta in 23 partite di campionato: “Abbiamo deciso di difendere a 5, per rispetto della squadra avversaria. Cercando di non concedere spazio sugli esterni. Il rischio era che Angeliño non avesse la fisicità necessaria ma volevamo sfruttare le sue doti per l’uscita dalla pressione. Sapevamo che dovevamo fare una partita coraggiosa“.
Sul primo gol dell’Inter (posizione dubbia di fuorigioco di Thuram), non punta il dito contro Guida, anzi porge una mano ai direttori di gara: “Ho parlato lui e gli ho detto che ne ho visti fischiare tanti di questi fuorigioco. Questi gol vadano convalidati. Gli arbitri stanno arbitrando bene in un regolamento non scritto benissimo, soprattutto in relazione al Var. Ogni manata in faccia stanno tutti per terra ed è giallo, ogni intervento più duro è giallo. Nel calcio che sogno è gol, in quello che giochiamo si poteva fischiare“.
FONTE: Il Messaggero