Nel tardo pomeriggio di oggi, nel cupo bacino del de Kuip (che poi non significa cupo nonostante l’assonanza, ma “la vasca”), Daniele De Rossi si giocherà parte della sua credibilità almeno nel giudizio degli osservatori più superficiali, che purtroppo nel calcio sono la larga maggioranza. Immaginate solo che cosa potrebbe significare per lui uscire alla prima occasione dall’Europa dopo che Mourinho è stato esonerato sostanzialmente senza mai essere eliminato in una coppa europea alla guida della Roma.
I paragoni si sprecherebbero e i disfattisti che non riescono proprio a godersi il momento e che preferiscono sempre assecondare le proprie frustrazioni (così, almeno, in molti hanno vissuto l’esonero di Mou: come un fatto personale che riguardava proprio loro, non l’allenatore portoghese) farebbero partire la gran cassa della prima contestazione.
Ignorando magari come sia imparagonabile una partita dell’altra già dello stesso allenatore, figuriamoci di due diversi, come sia ingiusto farlo per tutti e due (e vale anche per chi dopo le tre vittorie di fila aveva già dimenticato José), come soprattutto l’impegno preveda una sfida difficilissima contro una squadra davvero forte e che l’anno scorso la Roma ha eliminato al termine di due partite assai complicate (una persa e una vinta praticamente all’ultimo minuto prima dei trionfali supplementari) che avrebbero anche potuto dare un esito diverso.
Ma nel calcio, come ha ricordato De Rossi nello stadio olandese ieri sera, si guarda per fortuna o per sfortuna, solo ai risultati. E dunque il giudizio finale sulle possibilità che Daniele resti alla guida della Roma anche per le prossime stagioni dipenderà anche dal risultato d’andata di questo playoff di Europa League (Stadion De Kuip, ore 18.45, telecronaca a scelta tra Sky e Dazn, radiocronaca obbligatoria su Radio Romanista).
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FONTE: Il Romanista – D. Lo Monaco