Meno male che c’è il Feyenoord, da qualche anno a questa parte garanzia di un sorriso per la Roma. Anche se il pareggio ottenuto nell’inferno di Rotterdam non può essere una certezza per l’approdo agli ottavi di quella Europa League in cui la Roma nella passata edizione si fermò solo in finale soprattutto per un arbitro inglese con scarsa conoscenza del regolamento.
Era più che prevedibile che la qualificazione si sarebbe decisa giovedì prossimo all’Olimpico, intanto De Rossi incassa la crescita della Roma, crescita certificata dal gioco e la personalità messi in campo in Olanda. Aspettando la gara di ritorno, noi però questa volta vogliamo concentrarci sullo stato di salute del club. E il quadro che vediamo tutto è meno che rassicurante.
Lo riassumiamo con una specie di appello. Dunque: general manager, assente; direttore sportivo, assente; direttore generale, assente; direttore tecnico, assente; capo ufficio stampa, assente; allenatore e staff prima squadra, tutti con un contratto che il tre te giugno si esaurirà; segretario generale, vedasi allenatore e staff; reparto scouting, interamente in scadenza nella stessa data del segretario e del tecnico.
FONTE: La Repubblica – P. Torri