Eccola, la Roma: nella lotta per la Champions è spuntata dal basso, all’improvviso, come gli elicotteri dei film di guerra. E ora fa paura a tutti. A trascinare il piccolo esercito giallorosso alla conquista anche di Monza, sarà lui: a grande richiesta, un Romelu Lukaku in stile “marine”, ricaricato da Daniele De Rossi e pronto, elmetto in testa, ad un nuovo “crash-test” con il difensore di turno, ma soprattutto a vincere quelle che d’ora in poi saranno finali pure per decidere il suo futuro a fine stagione, quando la società di Dan Friedkin si troverà di fronte ad un dubbio amletico.
Riscattare Big Rom per 43 milioni di euro dal Chelsea, che ha necessità di incassare 110 milioni di plusvalenze entro il 30 giugno (altrimenti verrà penalizzato nel prossimo campionato di 10 punti), o valutare altri profili per la prossima stagione?
L’ultimo, in campionato, risale alla sfida con il Verona, partita coincisa con il debutto di De Rossi in panchina, poi c’è stata la rete fondamentale a Rotterdam nell’andata del playoff di Europa League contro il Feyenoord, quindi il momento di astinenza in un quadro generale, comunque, che resta più che positivo, visto che finora l’attaccante ha giocato 33 gare e realizzato 16 gol più tre assist.
I nuovi gol, superfluo dirlo, incideranno sulle scelte della società a giugno. E saranno inevitabilmente giorni di mercato e di passione attorno all’attaccante. Perché il Chelsea, proprietario del suo cartellino, dovrà appunto far cassa necessariamente sui 43 milioni “in dotazione” al belga per non violare le norme legate al “Fair Play Finanziario” inglese e per risollevare, al contempo, un bilancio in deficit di oltre 200 milioni di sterline nell’ultimo esercizio.
Ma la Roma, nel frattempo, per acquisire tutto il cartellino dell’attaccante e affrontare un investimento così importante, dovrà avere la certezza di un posto in Champions League e, soprattutto, di un buon numero di gol del centravanti per continuare a crederci, vincendo la concorrenza dei club sauditi, che restano sempre alla finestra.
FONTE: La Gazzetta dello Sport