“Con “Danielino” siamo amici da tantissimo tempo. E non sapete come questi 50 giorni da allenatore della Roma mi inorgogliscano. La squadra aveva bisogno di lui, i fatti parlano chiaro. Ho visto la partita col Brighton con mio figlio ed eravamo a bocca aperte. Azioni d’attacco che sembrava di vedere il Barcellona al top. Se continua così, mas o menos come dicono gli spagnoli, questa squadra può diventare strabiliante”.
E tanti tifosi, intanto, urlano in coro: “Mourinho poteva andarsene via prima…”. “Dobbiamo ringraziare Mou per la vittoria in Conference in un momento in cui non vincevamo neanche a scopetta… Però, è evidente, qualcosa con José non ha funzionato: c’era troppo nervosismo, troppa tensione, troppe polemiche. Non punto l’indice contro di lui, ma dico che il passaggio di consegne è stato fortunato per noi. Nei giorni scorsi ho parlato proprio su questo aspetto della società e dei dirigenti: io ho accusato loro. Possibile che in una certa fase non c’erano mai, non parlavano mai. Avevo anche detto, in modo provocatorio: “Guardate, che parliamo anche noi inglese”. E Mourinho, in quel momento, faceva tutto da solo, nel bene e nel male”.
Qual è il giocatore che le piace di più adesso? “Potrei dire Celik, gli hanno detto le cose peggiori e ora è diventato un punto di riferimento sulla fascia. Ma mi piace sottolineare il recupero di Paredes, un giocatore che sembrava perso e che invece ha dimostrato di avere piedi buoni e grande visione di gioco: può diventare il traino per la squadra”.
Secondo lei, i Friedkin dovrebbero far firmare subito, adesso, il rinnovo a de Rossi? “Gli consiglierei di farglielo sottoscrivere subito il contratto, perché altrimenti dopo gli costerà di più… Essendo scaramantico come ogni attore, in ogni caso, in questo momento voglio solo incrociare le dita e dico che dobbiamo lasciar lavorare Daniele: finora è promosso a pieni voti e la gente è con lui. Tutti ci meritiamo belle soddisfazioni“.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. D’Urso