(…) Partiamo dal nostro giudizio su Mattia Scala nelle pagelle del derby, dove è sintetizzato già il pensiero sul tecnico, su quello che ha fatto e che sta facendo. Un pensiero che non emerge certamente adesso, visto e considerato che già nella scorsa stagione di lui avevamo apprezzato il lavoro con i 2008, con il quale ha concluso un biennio importante con la Final Four in Under 14 Pro e la fase finale da cui venne eliminato contro la Juventus in Under 15 Serie A e B.
l tecnico romano sembra averne davvero tante e tutt’altro che banali. Calcio moderno, costruzione dal basso e tanto, tanto ancora. A Trigoria se ne sono resi conto e in estate la scelta di affidargli i 2009 andava proprio in quella direzione, considerata tutta la qualità di un gruppo strepitoso, potenzialmente dominante, ma che doveva ancora compiere molti step di crescita. Come tutte le cose della vita – e del calcio in particolare, a maggior ragione quello giovanile – c’è bisogno di tempo. (…)
In realtà il lavoro di un vivaio è sostanzialmente impossibile da valutare in pochi anni, figuriamoci se si può farlo basandosi su alcuni mesi. Il calcio, però, impone anche questo. Ora che è marzo possiamo analizzare una panoramica comunque più completa, che sembra tutto l’opposto rispetto a novembre, tanto per l’Under 16 quanto per l’Under 15.
Continuando a soffermarci sui 2009, la prestazione offerta nel derby contro la Lazio è di quelle importanti, come collettivo in primis, ma anche e soprattutto dal punto di vista della crescita dei singoli. Si pensi a Bonifazi – MVP della stracittadina – così come a Di Mascio, finalmente al centro dell’orchestra romanista, a un rigenerato Dal Bon nel ruolo di riferimento centrale, a Russo che tutto sembrava meno che un bomber e che invece segna senza soluzione di continuità. E la lista è ancora lunga…
Alla fine di questa lista c’è Mattia Scala, giovane tecnico (classe 1994) dal cognome pesante, soprattutto dentro Trigoria, e che forse per questo ha pochi margini per sbagliare. Fa parte del gioco, anche se fino a un certo punto: lui nel dubbio si è preso i suoi rischi, creduto nelle idee che lo accompagnano da anni, lottato contro chi non voleva concedergli tempo (e no, non si tratta della dirigenza). Ora si sta togliendo forse qualche sassolino dalle scarpe, con la consapevolezza che la strada è ancora infinitamente lunga, anche solo restringendo il cerchio a questa stagione.(…)
FONTE: Gazzetta Regionale – L. Canicchio