Una vittoria sofferta ma fondamentale nella rincorsa ad un posto in Champions. Probabilmente quella col Sassuolo è stata la gara più complicata della gestione De Rossi. Dopo due mesi è tempo per un primo bilancio. «All’inizio mi dicevano che la mia mancanza di esperienza poteva essere un problema, forse ci vogliono i capelli bianchi per gestire certe situazioni. Sono stato fortunato a trovare questa opportunità di lavoro, non l’ho guadagnata con i risultati. Sono stato fortunato anche a trovare una società e giocatori che si sono fidati e hanno creduto in me. Alla fine manca tantissimo, purtroppo o per fortuna, Siamo in tempo per migliorare ma anche per rovinare tutto se non saremo pronti negli ultimi due mesi. Ho sempre detto che la rosa è competitiva e deve lottare per la Champions, forse è inferiore a Milan, Inter e Juventus ma con le altre ce la giochiamo. Ma anche con quelle tre dobbiamo provarci, perché il calcio non è solo numeri e ingaggi, altrimenti il Bologna sarebbe decimo in classifica. Bisogna credere a noi stessi, se non lo facciamo poi è difficile ottenere punti. Il ricordo più bello? Ho ricevuto un coro, uno striscione («Giocatore, capitano, allenatore… Mai finirà questo amore!») e un abbraccio da parte dei tifosi, ricevere queste dimostrazioni di affetto non mi lascia indifferente. Forse il momento più emozionante è stato l’abbraccio con i miei giocatori dopo la prima partita».
FONTE: Il Corriere della Sera – G. Piacentini