Con i piedi in Europa e un orecchio in Italia. La spedizione nei sedicesimi di finale d’Europa League spalanca il sipario internazionale alla Roma, frustrata in campionato dalla marcia di una Juventus che sembra irraggiungibile. E per questo ancora più consapevole dell’importanza del cammino lontano dalla serie A. Il gruppo guidato da uno Spalletti con il futuro ancora in bilico e legato a doppio filo alla concreta possibilità di portare a casa la coppa – ripartirà stasera a Villarreal, con nel cuore la tristezza per la sfortunata sorte toccata a Florenzi, in costante contatto telefonico con allenatore e compagni di squadra. Il centrocampista verrà visitato in artroscopia domani dal professor Mariani, con un’enorme apprensione per le sue condizioni, cresciuta con il passare delle ore. Il ginocchio è quello sinistro, quello operato dal medico al crociato a fine ottobre, tornato a scricchiolare durante un allenamento con la Primavera. Nessun contrasto, ma una torsione che ha subito fatto spaventare il ragazzo – che era ormai a un passo dal rientro – e lo staff medico. Un orecchio sarà quindi per forza di cose teso verso la capitale, mentre il futuro europeo, e la possibilità di accedere agli ottavi, parla spagnolo.
Trasferta d’andata con al seguito 2mila tifosi giallorossi, da affrontare sempre con Alisson tra i pali – portiere di Coppa – («Stasera gioca lui, in futuro si vedrà») e De Rossi che torna titolare dopo aver riposato a Crotone. «Vogliamo arrivare in fondo a tutte le competizioni – spiega sicuro Fazio – vogliamo giocare queste partite lavoriamo e siamo pronti proprio per questo livello di competitività. Il Villarreal è una buona squadra, gioca bene, molto compatta. Difendono tutti insieme e hanno buoni giocatori. È un bel campo per giocare, anche perché loro hanno tanta esperienza europea». Esperienza che sta costruendo, a fatica, la Roma, immersa nella cucitura di una corazza che la renda impermeabile ad emozioni e salti di qualità a questo punto auspicabili. «Vogliamo arrivare fino in fondo all’Europa League- continua Fazio, che questa coppa l’ha già vinta ben volte col Siviglia – vorremmo regalarci una soddisfazione e regalarla ai nostri tifosi». Negli ultimi giorni si è parlato della possibilità che Fazio possa indossare la maglia della Nazionale italiana. «Mi hanno solo fatto quella domanda – minimizza lui – e ho risposto che ho passaporto, nome, cognome e sangue italiano. Ho detto solo quello. L’Italia è comunque una grande selezione».
Accanto al giocatore, Spalletti ribadisce e sottolinea l’importanza della gara di stasera, già total- mente immerso in ragionamenti mentre le scelte per far riposare i più stanchi si cominceranno a fare da domenica prossima, nella partita contro il Torino. Ballottaggio Perotti-Salah (con il primo in vantaggio) per l’ultimo posto accanto a Dzeko, con Nainggolan a ridosso degli attaccanti. «Il turnover ragionato è un modo corretto– ammette il tecnico – anche quelli che hanno giocato di meno, si possono sostituire, perché i pochi minuti nelle gambe possono essere un handicap. In questo periodo ci sarà da cambiare e in campionato bisognerà intervenire in maniera massiccia sulla formazione titolare».