Due finali in quattro giorni e qualche schiarita sul futuro. La Roma sta vivendo la settimana più intensa della stagione, quella in cui viene certificato il successo o il fallimento. Non del lavoro di De Rossi ovviamente (basti vedere quanti punti ha recuperato alla concorrenza) ma quello di una squadra che manca in Champions da troppi anni e che rischia di compromettere la stagione da qui a domenica.
Sulla strada la rimonta (forse) impossibile di Leverkusen e la sfida da dentro o fuori con l’Atalanta che ieri ha battuto la Salernitana 1-2 e ora si trova a pari punti dei giallorossi ma con una partita in meno. La Roma deve vincere a Bergamo. Ma alla doppia sfida ad Alonso e Gasp arriva stanca, stremata da un calendario durissimo. Scelta ardua per De Rossi che chiederà ai big di stringere i denti, ma deve fare i conti con le condizioni di Dybala. Per l’argentino escluse lesioni all’adduttore ma restano i dubbi di un suo impiego dal 1′ in Germania.
Scampata, invece, la squalifica di Cristante per una presunta bestemmia non ravvisata da alcuna prova audio. La qualificazione o meno in Champions non cambia la programmazione che verrà improntata proprio sul livello Leverkusen: investimenti mirati e basta stipendi d’oro per giocatori sul viale del tramonto.
Decisiva la scelta del ds con la candidatura a sorpresa di Florent Ghisolfi che dal 2022 ricopre lo stesso ruolo nel Nizza e che avrebbe già incontrato i Friedkin. Profilo giovane ma d’esperienza essendo stato anche portiere, allenatore e dirigente del Lens. Subito dietro resta Burdisso.
FONTE: Leggo – F. Balzani