Daniele De Rossi aveva costruito il ribaltone quasi perfetto. Fino all’ 82′, Mile Svilar, il portiere giallorosso, era stato di gran lunga il migliore di tutti, era volato ovunque a disinnescare tiri, a deviare, a negare. Poi, su un corner, è uscito a vuoto e la palla è carambolata addosso a Mancini per l’autogol che ha quasi azzerato le speranze giallorosse. All’ultimo secondo, su un contropiede, è calato il sipario del 2-2 di Stanisic e il Bayer ha preservato l’imbattibilità, perché i rossoneri delle aspirine non perdono da 49 partite di fila. Nell’arco delle due gare, il Bayer ha meritato la finale di Dublino, però il dispiacere è forte. La Roma poteva farcela. Ora è chiaro quanto abbia pesato il gol fallito da Abraham all’ultimo secondo dell’andata.
Era bastato un cross dalla fascia sinistra: Tah ha ceduto alla tentazione di strattonare e abbattere Azmoun, il grande ex di serata, e l’arbitro Makkelie ha indicato il dischetto per un rigore nitido. Davanti a Kovar si è presentato Paredes e l’argentino non ha tradito, portiere spiazzato e Roma in vantaggio. Lì è cambiato il vento e il Bayer, da dominante che era, ha vissuto un finale di tempo in preda alla titubanza.
La Roma non era partita male, la mossa di De Rossi a rinforzare la fascia sinistra – Angelino centrale mancino con Spinazzola a sgasare davanti a lui, nella corsia sinistra, aveva funzionato sia in spinta sia nel contenimento di Frimpong, la freccia alata dei “leverkusiani”.
Nella ripresa, la partita si è giocata in mare aperto, onda su onda. Il Bayer cercava il gol scaccia-fantasmi, la Roma il 2-0 che l’avrebbe fatta riemergere. Svilar si distendeva ovunque, ma non è che i “derossiani” guardassero e basta, rispondevano a tono. Ci hanno provato Cristante, Azmoun, El Shaarawy. Paredes, davanti alla difesa, risolveva problemi e riazionava il gioco, una prova da campione del mondo, la sua. L’unico non pervenuto è stato Lukaku, inesistente in conclusione e poco utile per sponde.
La Roma c’era, se la giocava, e si è meritata la chance del secondo rigore, fischiato via Var per una “paratina” di Hlozek su un corner. Ancora Paredes, 0-2 e BayArena silente. Per quanto il Bayer ci provasse, c’era sempre Svilar con lo scudo spaziale a negare. Finché Svilar si è rivoltato contro se stesso ed è incappato nell’uscita alta della vispa Teresa. Crudele è il destino dei portieri, sempre in bilico tra tutto e niente.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – S. Vemazza