Sarà un saluto formale, come accade tra persone che si sono frequentate un po’ senza innamorarsi davvero. Romelu Lukaku vivrà domenica la sua ultima notte all’Olimpico, almeno da calciatore della Roma. Non lo applaudiranno, non lo fischieranno. (…)
(…) La Roma aveva scelto Lukaku perché le serviva un grande colpo per rinforzare l’attacco e rilanciare l’ambizione dopo la finale di Budapest e un terribile inizio di campionato. Lukaku aveva accettato la Roma perché, persa l’opportunità di andare alla Juventus, il Chelsea non trovava altri club di prestigio per piazzarlo. Se non fosse rimasto in Serie A, un campionato allenante in vista dell’Europeo al quale teneva e tiene tantissimo, Romelu avrebbe dovuto anticipare i programmi e volare subito in Arabia Saudita.
Diciassette milioni per nove mesi. Tanto è costata l’operazione ai Friedkin che, quando si mettono in testa una cosa, non si fermano neppure davanti a numeri insostenibili. Speravano, i presidenti, che Lukaku in coppia con Dybala avrebbe garantito il primo invito al ballo della Champions League. (…)
Lukaku in verità ha cominciato fortissimo, motivato dal senso di rivincita verso chi lo aveva ripudiato e responsabilizzato dal terzo abbraccio in carriera a Mourinho: 5 reti nelle prime 5 partite da titolare in campionato, 3 su 3 nel girone di Europa League. (…) Alla fine i gol stagionali sono stati 20, che non sono pochi e gli hanno permesso di toccare quota 300 con i club. Ma di questi 20, solo uno è arrivato contro una delle prime cinque della Serie A (la Juventus, poco fa). In Europa, nella fase a eliminazione diretta, ha segnato di spalla al Feyenoord, è vero. Ma nel ritorno ha sbagliato uno dei rigori. E nel prosieguo dell’avventura, a parte un gol al Brighton in una notte di cuccagna generale, non ha più lasciato tracce visibili.
Siamo così al terzo anno consecutivo senza grandi soddisfazioni. Ora Lukaku, prima di dedicarsi al Belgio che pure aspetta di perdonarlo per gli errori commessi al Mondiale in Qatar, può solo chiudere in bellezza davanti al pubblico che contava su di lui: il Genoa è un’occasione. (…)
FONTE: Il Corriere dello Sport – R. Maida