Un arrivederci o un addio? Sul futuro di Paulo Dybala a Roma non è stata scritta ancora l’ultima parola. Nella sfida dei saluti di fine stagione al popolo giallorosso, contro il Genoa, l’argentino vivrà all’Olimpico una serata per nulla banale. Già nel dopo gara, nella quale si ritaglierà comunque uno spazio per blindare con i compagni il sesto posto (in attesa poi dell’ultimo step con l’Empoli), avrà inizio una lunga fase di riflessione, voci e ipotesi che vedrà la Joya più che mai al centro della scena. Resta o andrà via, è il tormentone che impazza da settimane.
Molto, superfluo dirlo, dipenderà dal sogno Champions appeso ormai ad un filo sottilissimo, dal doppio favore che si “richiede” all’Atalanta – vittoria in Europa League e piazzamento al quinto posto in classifica – e da alcune altre variabili di non poco conto. Proprio in caso di mancata qualificazione alla prossima Champions League, scontato ormai l’addio di Romelu Lukaku (la cifra di 43 milioni di euro richiesta dal Chelsea per il riscatto del centravanti è troppo alta), Dybala potrebbe valutare di svincolarsi attraverso la clausola rescissoria da 12 milioni di euro per l’estero che scade a fine luglio.
Dybala resterebbe volentieri nella Capitale, dove vive peraltro benissimo, da leader indiscusso, bandiera e con le motivazioni alle stelle addirittura fino al giugno 2026, ormai a buon punto com’è del resto per soddisfare (con oltre il 50% delle presenze totali nel triennio in giallorosso) i requisiti previsti per il rinnovo automatico di contratto di un altro anno (accordo previsto inizialmente fino al 2025). Il tecnico Daniele De Rossi e il fedele alleato argentino, Leandro Paredes, fondamentale per l’ambientamento a Roma dell’ex Juve, si sono da tempo attivati in un’opera di convincimento sul trequartista.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. D’Urso