È iniziata ufficialmente l’era di Florent Ghisolfi. Dopo mesi di ricerche e colloqui sull’asse Roma-Los Angelese, sede della Retexo di Charles Gould, il club giallorosso ha ufficializzato il successore di Tiago Pinto. Il 39enne francesce sarà il nuovo «direttore dell’area tecnica».
Un ruolo molto sportivo e più circoscritto rispetto al general manager portoghese. Già dai prossimi giorni inizierà a lavorare a stretto contatto con Daniele De Rossi per costruire la Roma del futuro. Dalla Francia si porterà dietro un paio di uomini di fiducia che faranno parte del suo staff, integrato da uomini della società. José Fontes sarà il suo vice, insieme a Ian Capasso e Martino Tenconi. Un ruolo di rilievo che risponderà direttamente a Friedkin e al Ceo Souloukou.
Al Lens entra subito nel merito delle decisioni più importanti sul piano sportivo, a cominciare dalla scelta dell’allenatore. Otto mesi dopo il suo arrivo al Lens sceglie Franck Haise che porta il club alla promozione in Ligue 1. Risultato raggiunto costruendo una rosa con giocatori sconosciuti, ma di grande qualità, colonne dell’attuale Lens che ha giocato la Champions League in questa stagione.
Primo punto importante per i Friedkin nella scelta di Ghisolfi, la ricerca di calciatori. Al club francese ha creato lo scouting department da zero. Con un budget modesto, è riuscito a portare la squadra dalla Ligue 2 al secondo posto del massimo campionato francese in tre stagioni.
Tanti fiori all’occhiello in sede di mercato, a cominciare da Loïs Openda, preso dal Bruges per 10 milioni e venduto un anno dopo a circa 50 milioni al Lipsia. Ma la qualità maggiore è stata la “pesca” dai campionati minori. Con relative plusvalenze nel corso degli anni.
Solo tre esempi: Badé, Wooh e Clauss presi a fine contratto e rivenduti per un totale di 40 milioni. Ma il lavoro è di squadra, così racconta chi lo conosce bene. Ad aver convinto i Friedkin è la visione a 360° dell’area sportiva, incentrata sullo sviluppo dei giovani e del trading di calciatori. Perché dopo il triennio a trazione portoghese, il nuovo sentiero giallorosso chiama spending review. A tutti i livelli. Dirigenziali, strategici e tecnici.
FONTE: La Repubblica – M. Juric