Alla ricerca della normalità. Il direttore sportivo e l’allenatore a colloquio, seduti attorno allo stesso tavolo, a dialogare su idee, obiettivi e strategie di mercato, cercando di delineare passo dopo passo la Roma che sarà. (…) E questo è avvenuto ieri a Trigoria, quando il nuovo ds giallorosso, Florent Ghisolfi, si è finalmente insediato nel suo ufficio, iniziando a sentirsi a casa.
(…) L’alchimia tra ds e allenatore è qualcosa che, per consolidarsi, ha bisogno anche di un’assidua frequentazione, di passare del tempo insieme, grazie al confronto e allo scambio di idee. Su queste basi nascerà la Roma del domani e questi sono i giorni di pianificazione più importanti. Perché ancor prima di tuffarsi a capofitto sugli uomini e i nomi, sono le idee e i profili a fare la differenza e a delineare, nello specifico, la struttura che dovrà esser assemblata con le caratteristiche, spesso citate da De Rossi in conferenza stampa, che sono mancate in questa stagione alla sua Roma, e che non potranno mancare nella prossima.
Onorata la data del 30 maggio per il riscatto dal Lipsia di Angeliño (5 milioni pagabili in tre annualità), adesso Ghisolfi si trova di nuovo nelle condizioni di subentrare ad una trattativa impostata da un altro direttore sportivo. Perché quando Pinto riuscì a strappare Llorente, per la seconda volta in prestito grazie ad una clausola favorita dalla permanenza del Leeds in Championship, i dirigenti di Elland Road strapparono una promessa, mai messa nera su bianco ma che in UK definiscono un “gentlemen agreement”, al club giallorosso: in caso di stagione positiva, lo spagnolo sarebbe stato riscattato per una cifra vicina ai 4,3 milioni di sterline, al cambio poco più di 5 milioni di euro, la stessa cifra corrisposta al Lipsia per l’altro calciatore iberico.
(…) Llorente piace a De Rossi e il tecnico ha dato input a Ghisolfi di portare a termine l’operazione: al direttore giallorosso ora il compito di ottenere un nuovo prestito e blindare il pacchetto arretrato della Roma con il riscatto dello spagnolo, pronto così, insieme a Mancini, Ndicka e Smalling, a ripartire da Trigoria.
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FONTE: Il Romanista – A. Di Carlo