Numerosi sono gli obiettivi del calciomercato della Roma per il campionato 2023-2024. A partire dalle cessioni, passando per gli acquisti fino ad arrivare alla riduzione del monte ingaggi e alla capacità di creare valore nella rosa attraverso calciatori futuribili e non a fine carriera. Tutti questi obiettivi sono in qualche modo interconnessi tra di loro – acquistare calciatori più giovani crea valore, può aumentare la qualità della rosa e abbassare il monte ingaggi, che può essere abbassato anche tramite le uscite – e saranno la vera sfida del calciomercato del team De Rossi-Ghisolfi.
Il problema del monte ingaggi molto elevato è una dinamica che la Roma si porta dietro ormai dalla stagione 2018-2019 e la vera beffa è che, da quel momento in poi, i risultati in campionato sono cominciati a venire meno rendendo vana la spesa ed entrando così in un circolo vizioso. Nel dettaglio – i dati riguardano gli stipendi netti e sono stati presi su “Capology.com”, un portale molto famoso che si occupa delle finanze dei club – abbiamo cominciato ad analizzare il tutto dalla stagione 2013-2014, anno nel quale la Roma ottenne il secondo posto in classifica con ben 85 punti con un monte ingaggi di 34.520.000 euro. L’anno successivo i giallorossi raggiunsero nuovamente il secondo posto con un monte salariale di 40.780.000 euro. Ancora l’anno seguente terzo posto in classifica e monte ingaggi di 37.980.000 euro.
Nelle due successive annate la Roma arrivò nuovamente una volta seconda e una volta terza con gli ingaggi equivalenti a 44.450.000 e 39.850.000 euro. Insomma, mai sotto il terzo posto e un monte salariale che oscillava tra i 34 e i 44 milioni netti di euro. In queste finestre di mercato l’obiettivo della Roma era semplice: fare delle operazioni sostenibili, con calciatori giovani vendendo però i prezzi pregiati della squadra ad ogni sessione per cifre importanti. In quel periodo difatti arrivano Iturbe a 21 anni, Manolas a 23,Nainggolan a 26, Paredes a 21, Salah a 23 e così via in un contesto che sicuramente non aiutava a vincere – la Roma non alzerà trofei – ma faceva respirare le casse e permetteva sicuramente più libertà di manovra sul calciomercato.
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FONTE: Il Romanista – D. Fidanza