«Il successo è il più grande oratore del mondo». Ne era convinto lo scrittore Honorè de Balzac. Sembrava così anche per la Roma di Spalletti capace di vincere 9 delle ultime 10 partite, spesso con risultati e prestazioni nette come il 4-1 al Torino. Limpida anche la crescita di alcuni singoli: Dzeko, Fazio e soprattutto Emerson per il quale si spalancano ora anche le porte della nazionale («È una opzione», ha detto ieri il ct Tite). Eppure, a ridosso del ritorno di Europa League, della sfida all’Inter e del derby di coppa Italia, si parla del futuro di Spalletti e non del presente della Roma. La ragione è chiara: Luciano è l’unico allenatore tra i top club europei (oltre a Luis Enrique) ad avere il contratto in scadenza e nessuna voglia di rinnovarlo a breve giro di posta. Ad alimentare i dubbi poi ci sono le dichiarazioni criptiche del tecnico sull’argomento. Tra queste, oltre alle più recenti che hanno coinvolto il futuro di Totti, quel «allenerei la Juve perché sono un professionista». Esternazioni che hanno sorpreso la dirigenza e completano uno scenario tutt’altro che improbabile. Il nome di Spalletti, infatti, è il primo della lista a Vinovo in caso di addio anticipato di Allegri. Molto più di Sousa e Sarri, meno solo di Conte che però non ha intenzione di tornare.
Luciano e Max d’altronde si conoscono bene, si sentono per telefono e le tanti voci torinesi non possono non essere arrivate alle orecchie di Spalletti. Niente incontri in stile “Chelsea 2006”, ma la sensazione è che di fronte alla Juve il tecnico toscano tentennerebbe. Agnelli e Marotta lo stimano, e il suo gioco “europeo” è un elemento non trascurabile. A Torino troverebbe i «18 Totti», Pjanic e forse anche Szczesny (almeno a leggere i giornali polacchi). Anche perché «nemmeno con 11 Totti vincerete», ha detto Spalletti domenica. Una seconda persona plurale che ha preoccupato i tifosi romanisti, un segnale a Pallotta che ha da tempo in mano la penna per farlo rinnovare, ma gradirebbe maggiore chiarezza dal tecnico che ha riportato la Roma a competere in Italia e in Europa. Anche perché bisogna iniziare a programmare la prossima stagione. In caso di addio di Spalletti sono due le vie da prendere: investire su uno straniero come Emery (sempre che il Psg decida di fare a meno di lui) oppure puntare su Gasperini o Di Francesco. I bookmakers pure sono indecisi: come riporta Agipronews, la Snai quota la permanenza a Roma di Spalletti 1,75, il passaggio alla Juve a 3. Ancora più in bilico la quota su Totti che ha deciso di non replicare al tecnico: il rinnovo a 2,50, il ritiro a 2,00.