La Juventus ha fissato il prezzo per Federico Chiesa: la base è di 30 milioni di euro ma la cifra è trattabile perché il suo contratto scade il 30 giugno del 2025 quindi c’è il rischio, anche se lontano, che i bianconeri possano perderlo a parametro zero. Non è un segreto ormai che alla Roma, e soprattutto a Daniele De Rossi, l’esterno piaccia: configura in pieno tutte le caratteristiche che il tecnico ha richiesto sul mercato. Il problema però non è tanto il costo del cartellino (si potrebbe anche scendere a 20-25 compresi i bonus) quanto la richiesta d’ingaggio.
Giuntoli un’offerta per il rinnovo l’ha fatta, rifiutata però dall’ex Fiorentina che l’ha ritenuta troppo bassa. E a certe cifre i giallorossi non si possono spingere. Insomma, al momento è tutt’altro che una trattativa in chiusura. Serve del tempo, capire la volontà dell’esterno che ha estimatori fuori dall’Italia (l’ipotesi Bayern Monaco rimane in piedi così come qualche squadra della Premier League ed entrambe lo stuzzicano) e capire, soprattutto, se c’è l’intenzione di abbassare le pretese. Se ne riparlerà più avanti, forse, perché la Roma in questo momento ha altri pensieri in testa.
Quella di ieri è stata una giornata importante per il centrocampista: contatti continui per Enzo Le Fée (24) del Rennes. Ghisolfi non ha ancora perso le speranze di regalarlo a DDR già lunedì quando i giallorossi cominceranno a sudare. L’offerta è ferma a 20 milioni di euro, il costo che i rossoneri d’Oltralpe hanno sostenuto l’anno scorso per strapparlo al Lorient.
L’operazione è entrata nella fase caldissima, quella finale, dove mancano solamente i dettagli da limare. Mentre con il giocatore è tutto fatto da tempo e lui sta aspettando solamente il via libera definitivo per prendere un aereo direzione Roma. Non sarebbe quindi una sorpresa vederlo tra un paio di giorni in città. Rimangono vivi i contatti per Sorloth (28), individuato come l’erede di Romelu Lukaku (31). Il Villarreal al momento non scende sotto i 38 milioni di euro della clausola, ma ci si può lavorare.
FONTE: Il Messaggero – G. Mustica