A margine della presentazione del suo nuovo libro “L’architettura parlata”, l’architetto e docente Universitario di Roma Tre Alfredo Passeri ha parlato (tra le altre cose) della situazione attuale legata allo stadio Olimpico e di un possibile nuovo stadio per Roma e Lazio. Queste le sue parole.
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La capitale soffre di criticità irrisolte, manca una visione d’insieme? “L’ultimo vero grande intervento fu quello delle Olimpiadi del 1960, dove si realizzarono opere e infrastrutture ancora oggi validissime e decisive per la vita dei romani. Per questo perdere le Olimpiadi fu un errore esiziale del sindaco Raggi. Uno vale Uno è stata la pietra tombale di quella stagione. Si potevano rifare e manutenere impianti come il Flaminio opera del genio di Nervi”.
Gualtieri sembra stia cercando di intervenire… “Le proposte di recupero del Flaminio sono tutte destinate a fallire. E’ indispensabile l’assoluta integrità del progetto di Nervi, così come la famiglia giustamente da tempo pretende. La ricerca a cura della Getty Foundation e de La Sapienza è il punto di partenza per recuperare il vecchio impianto. Nessuna delle proposte ipotizzate, Cdp, Nuoto Roma, Lotito tiene ben distanziati dal capolavoro di Nervi i nuovi spalti per l’aumento degli spettatori, condizione necessaria per la convenienza economica del progetto. In più mancano le fondamentali alberature artificiali che coprono integralmente gli spettatori. Roma e Lazio meritano entrambe un nuovo impianto. La folle disavventura di Tor di Valle era fallimentare già in partenza. Solo ipotizzare che si potesse spostare un depuratore significa non conoscere la città. Stessi problemi ci sono anche ora a Pietralata. Un governo serio della città decide la localizzazione dei propri impianti sportivi, non la lascia al privato. Per la Roma la soluzione era l’Olimpico, ma so che è stata presentata in maniera distorta ai Friedkin. Dovrebbe essere demolito e ricostruito. Uno stadio solo per il calcio senza necessità di nuove infrastrutture”.
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FONTE: Il Foglio