De Rossi riparte da Ndicka e Mancini. Sono loro le certezze del reparto difensivo della nuova Roma. La squadra che ha in mente il tecnico giallorosso si schiererà di base con la difesa a quattro e i centrali “titolari” sono stati già individuati. In casa. L’ivoriano è rientrato dopo le vacanze e si è messo subito a disposizione a Trigoria: tolto il problema dello pneumatorace di Udine, è sempre stato un punto fermo per De Rossi. Senso della posizione, tecnica e visione di gioco, unico neo una velocità non eccezionale, ma che ben viene compensata dall’intelligenza in campo. Arrivato a parametro zero nella sessione estiva della scorsa stagione, integrato con tempi piuttosto rapidi nel nostro campionato, Ndicka rappresenta un asset importante per la Roma, con la sua esperienza, nonostante la giovane età, anche a livello internazionale.
Accanto a lui, Gianluca Mancini, che, stimato per primo da Fonseca, già studiava da leader dalla prima stagione con Mourinho e si è adesso consacrato grazie a un crescendo dal punto di vista del rendimento e anche ambientale. La simbiosi con Roma è ormai completa e si è sugellata nel 2024 con i suoi gol importanti (nel derby e in Europa League a San Siro) e con il suo spirito di sacrificio.
Archiviato Llorente, restano in rosa Chris Smalling, reduce da una stagione in secondo piano, non solo per l’infinita assenza del periodo mourinhano ma anche perché De Rossi l’ha utilizzato meno di quanto ci si potesse aspettare: remore fisiche e qualche svarione ne hanno fatto una riserva. L’età avanzata e l’ingaggio importante ne fanno un profilo rinunciabile sia per il tecnico che per il club. Al momento però non si muove niente e, svaniti nel nulla i colpi alla Hummels, può rimanere nella Capitale come terzo o quarto nelle scelte di De Rossi. Che ha chiesto anche un altro difensore: nella logica, giocando a quattro, servono almeno due coppie di giocatori affidabili.
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FONTE: Il Romanista – G. Fasan