Matias Soulé vuole la Roma. E lo ha detto chiaramente a tutti. Al club giallorosso, agli agenti, alla famiglia. E, soprattutto, lo ha detto alla Juventus che, invece, preferisce cederlo all’estero. Per due motivi: soldi (la Premier è più ricca della Serie A) e sport. Giuntoli, infatti, non impazzisce all’idea di rinforzare una diretta concorrente in chiave Champions. Soulé, invece, che dopo l’anno a Frosinone cerca un progetto in cui sentirsi centrale, vorrebbe anzi vuole la Roma perché da Trigoria sono stati capaci di dimostrargli proprio questo: centralità. Fiducia. Importanza.
Soulé in questi giorni è in ritiro con la Juventus, si sta allenando, i tifosi bianconeri lo hanno acclamato il primo giorno alla Continassa e sotto ai post su Instagram gli chiedono a gran voce di restare. Lui sa che la società vuole cederlo non perché non lo ritenga bravo, anzi, ma perché può realizzare una plusvalenza secca e importantissima, avendolo pagato quattro anni fa appena 120mila euro. Giuntoli lo valuta non meno di 30 milioni e a tale cifra il Leicester si è avvicinato mettendone sul piatto 25 più bonus. Da Torino hanno detto no ma con un’apertura a trattare. Il giocatore, però, non è convinto.
A una cifra del genere, invece, la Roma non può e non vuole arrivare. Il club giallorosso valuta Soulé venti milioni, può aggiungere qualcosa tramite bonus o un’eventuale percentuale sulla rivendita, ma non intende andare troppo oltre. Perché è vero che il ragazzo è bravo ed è ritenuto un talento che può crescere ancora tanto, ma è altrettanto vero che ha all’attivo cinquanta presenze in Serie A con dodici gol. Soulé sa perfettamente che a Trigoria lo vogliono tutti: la società perché corrisponde in tutto e per tutto all’identikit che cerca la proprietà e l’allenatore perché lo considera uno dei giocatori qualitativamente più forti d’Italia.
FONTE: Il Corriere dello Sport – C. Zucchelli